Furto all’Ospedale di Circolo, i ladri di endoscopi hanno colpito anche a Varese.
Bottino da 300 mila euro e esami parzialmente bloccati per ovvie ragioni: impossibile far fronte a tutte le prenotazioni con l’unico endoscopio rimasto. La priorità, come è logico, spetterà alle urgenze. L’azienda ospedaliera si sta già organizzando per far fronte ai disagi causati esclusivamente dall’azione dei malviventi.
Purtroppo le precauzioni adottate dalla direzione dell’ospedale in collaborazione con il primario della Gastroenterologia hanno potuto solamente limitare i danni: i ladri di endoscopi che hanno già messo a segno furti analoghi in quasi tutti gli ospedali lombardi hanno fatto visita nella notte tra venerdì e sabato anche nel reparto di Gastroenterologia dell’ospedale di Circolo di Varese, sottraendo ben dodici endoscopi dei tredici che costituivano la dotazione del reparto, per un valore complessivo di circa 300mila euro come già
detto. Non sono invece riusciti a sottrarre i colonscopi, a cui pure ambivano: forse sono stati disturbati e certo una partita importante per ostacolare almeno in parte l’azione dei ladri l’hanno qui giocata i sistemi di sicurezza.
Adesso con l’unico endoscopio rimasto, i gastroenterologi del Circolo potranno eseguire solo gli esami urgenti, riprogrammando gli appuntamenti previsti per la prossima settimana in attesa della consegna dei nuovi strumenti che sostituiranno quelli rubati. I pazienti coinvolti saranno contattati personalmente dal reparto.
«I furti di strumenti di endoscopia sono una vera piaga per i reparti di Gastroenterologia – spiega il Sergio Segato, direttore della Gastroenterologia varesina – Proprio per questo motivo, mesi fa l’ospedale ha potenziato le misure per garantirne la sicurezza: oltre alla chiusura complessiva di tutta l’area dedicata all’endoscopia, ogni singolo locale, all’interno di questo settore, che ospita queste apparecchiature viene chiuso a chiave e tutte le serrature sono state sostituite recentemente. Una guardia armata, inoltre, sorveglia ripetutamente l’area».
«Purtroppo, queste misure non sono bastate – commenta amareggiato il direttore generale della Asst dei Sette Laghi, Callisto Bravi – e anche Varese è entrato a far parte del nutrito novero di ospedali colpiti da questo tipo di furti. Deve trattarsi di professionisti, che si muovono su commissione: i 12 endoscopi rubati, infatti, difficilmente saranno utilizzati in Italia. Ma quanto accaduto spiace ancor di più perché si ripercuote sui pazienti, dal momento che, in attesa di riacquistare le apparecchiature, dovremo riprogrammare tutti gli esami non urgenti. Tengo quindi ad esprimere il mio rammarico a tutte le persone coinvolte, garantendo che faremo il possibile per ridurre al minimo i tempi necessari per superare questa situazione,pur con la difficoltà a reperire la strumentazione visti i ripetuti furti in Lombardia».
Il furto è stato naturalmente immediatamente denunciato: le indagini sono affidate alla polizia di Stato.
L’inchiesta procede a 360 gradi: l’azienda ospedaliera, intanto, si è già attivata per ottenere altra strumentazione anche se vi saranno ovviamente dei tempi tecnici per il ripristino del funzionamento a pieno regime del reparto.