Mattinata speciale e di grande festa per gli alunni della scuola per l’infanzia di via Poma per l’arrivo di Re Risotto. Tanti piccoli pompieri erano pronti ad accogliere l’atteso ospite: per l’occasione maestre e collaboratrici hanno realizzato insieme ai bambini le maschere di carnevale utilizzando solo materiale di recupero.
I due bambini scelti come paggetti d’eccezione erano emozionati e, indossata la divisa da pompiere con l’elmetto ben calato sulla testa, hanno fatto il loro ingresso nel salone principale precedendo il Re e la sua corte. Come da tradizione, infatti, durante il periodo di Carnevale Gallarate ha un nuovo sindaco: Re Risotto, che ha ricevuto direttamente dal primo cittadino Andrea Cassani le chiavi della Città. «Grazie, accetto con enorme piacere le chiavi – afferma Pietro Tenconi nei panni della maschera cittadina – Rivestire questo ruolo è una tradizione importante che portiamo avanti con determinazione e tanta gioia».
«Essere qui oggi con voi è davvero bello. Voglio che questo sia un momento da ricordare anche quando sarete più grandi ed avrete dei figli o dei nipoti» ha commentato rivolgendosi ai più piccoli. Infatti, non è solo un gesto simbolico quello avvenuto ieri ma anche parte integrante della storia di Gallarate e delle sue tradizioni.
Come primo gesto da neo-sindaco, Tenconi ha nominato il primo cittadino per tutto l’anno Re della scuola di via Poma; Cassani ha accettato il «grande onore».Al fianco di Re Risotto l’immancabile Regina Luganeghetta, entrambi scortati dal presidente della Pro Loco Vittorio Pizzolato, dal sindaco e dall’assessore alla Cultura Isabella Peroni.
«Per otto giorni sarò alla guida della città così il sindaco potrà riposarsi, festeggiare con noi il Carnevale e divertirsi un insieme ai suoi concittadini» conclude Re Risotto, stringendo saldamente le chiavi. Al termine delle celebrazioni istituzionali e dopo il classico “hip hip hurrà”, per i bambini è iniziata la festa con il lancio delle stelle filanti tra inseguimenti e cori prima di rientrare tutti nelle rispettive classi.
«Sono contenta che mio nipote abbia potuto incontrare da vicino una figura così simbolica per noi gallaratesi – racconta una nonna-fotografa – ho anche scattato una foto da mostrare a mia figlia». «Era impaziente – dichiara un nonno – questa mattina per la prima volta siamo riusciti ad arrivare in anticipo tanta era la paura di non riuscire a vederlo».