Referendum sulla cittadinanza agli stranieri in 5 anni, firma anche Astuti: “Garantire i diritti”

Il consigliere regionale malnatese del Pd aderisce all'iniziativa di movimenti ed associazioni: "Meglio una legge in Parlamento, ma è uno strumento necessario per dare voce ai tanti che chiedono una società più giusta e inclusiva"

VARESE – Anche il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti ha firmato ieri per il referendum sulla cittadinanza, promosso da associazioni e movimenti per l’abrogazione dell’articolo 9 della legge 91/92 e la riduzione da 10 a 5 anni di residenza legale in Italia per poter avanzare la domanda di cittadinanza italiana che, una volta ottenuta, sarebbe automaticamente trasmessa ai figli e alle figlie minorenni.

“Una riforma che il nostro paese aspetta da oltre trent’anni – dice Astuti – è arrivato il momento di allinearsi agli altri paesi europei e permettere finalmente alle numerose persone nate e cresciute in Italia – dove vivono, studiano, lavorano e producono, contribuendo in modo importante culturalmente ed economicamente al futuro del paese intero – di ottenere il riconoscimento pieno dei loro diritti”.

“La via preferibile per una riforma sarebbe senza dubbio una legge in Parlamento – sottolinea Astuti – sulla linea dello ius scholae o ius soli, come richiesto dal Pd. Tuttavia, in assenza di un chiaro impegno politico, il referendum diventa uno strumento necessario per dare voce ai tanti che chiedono una società più giusta e inclusiva. Dobbiamo garantire che i diritti fondamentali siano riconosciuti a tutti coloro che partecipano alla vita del nostro paese, senza discriminazioni legate alla burocrazia”.