Degrado, insicurezza e paura. Queste le annose problematiche che caratterizzano l’area delle stazioni di Varese.
Problemi che non sono circoscritti entro i confini ristretti dei piazzali ferroviari, ma di propagano anche nelle zone limitrofe, creando un’area vasta dove i cittadini vivono quotidianamente un senso di insicurezza.
Dalla stazione dello Stato, infatti, si passa velocemente a piazza Repubblica, che presenta le stesse caratteristiche negative, se non addirittura di più, legate alle cattive frequentazioni. I fenomeni di spaccio, addirittura, sono ben più numerosi in piazza Repubblica, mentre alle stazioni, oltre al degrado legato alle cattive frequentazioni, c’è anche il fenomeno del disagio sociale che aumenta con le nuove povertà e la presenza di senzatetto.
Due problemi che vanno tenuti ben distinti e che necessitano, infatti, di risposte diverse.
La mancanza di sicurezza si allarga poi andando oltre la stazione dello Stato al quartiere di Giubiano, dove il personale impiegato all’Ospedale Del Ponte, nel corso degli anni, ha denunciato più volte il rischio di aggressioni. Mentre dalla stazione Nord il degrado si sposta poi verso viale Milano e via Como.
Accanto all’aumento dei controlli delle Forze dell’Ordine, la risposta che le istituzioni vogliono dare è quella di una riqualificazione di queste aree, in modo tale da eliminare le condizioni di partenza che generano il degrado e fanno poi in modo che si sviluppi.
Per piazza Repubblica sta procedendo l’Accordo di programma che era stato iniziato durante la giunta Fontana. L’attuale amministrazione ha chiesto delle modifiche che la Regione sta valutando, ma l’obiettivo di fondo rimane il medesimo: eliminare il degrado creando una piazza che possa essere vissuta dai varesini.
Per le stazioni c’è invece il Piano di riqualificazione ideato dalla giunta Galimberti nelle settimane successive al proprio insediamento, che ha intercettato i fondi di un bando nazionale.
La sicurezza sarà un elemento fondamentale del progetto. Non solo la zona sarà presidiata da telecamere ma il concetto di sicurezza verrà declinato anche in termini urbanistici: l’area verrà restituita alla città che potrà viverla in modo sicuro e piacevole. Nei mesi scorsi il progetto è stato condiviso con tanti diversi attori: da Rfi alle Forze dell’Ordine.
Il progetto prevede poi una serie di miglioramenti dell’area, che passerà dall’attuale degrado ad essere un’area di comunicazione e passaggio, e soprattutto di arrivo, degna di una città europea. La parola chiave, anche qui come in gran parte delle azioni della giunta, è la pedonalità. Tra le due stazioni verrà infatti facilitato e allargato il passaggio pedonale, attraverso la pedonalizzazione di piazzale Trieste, con lo spostamento della fermata dei bus su viale Milano. In piazzale Kennedy troveranno posto un hub per gli autobus, un parcheggio da 160 posti e infine il nuovo centro diurno. Aumenterà in tutto il comparto la superficie dei passaggi pedonali, ne verrà creato uno nuovo anche tra la stazione Nord e via Como. Gli attraversamenti saranno tutti semaforizzati e il manto stradale sarà realizzato in modo tale da “frenare” la velocità delle auto.
L’area verrà strutturata in modo tale da dare la precedenza ai pedoni, anche se non verrà quindi chiusa al traffico privato. Rispetto all’ipotesi iniziale, già a partire dal progetto preliminare sono stati tolti i passaggi sopraelevati, sostituiti da un largo passaggio pedonale, che passerà sotto il sedime ferroviario, per collegare l’area della stazione dello Stato con via Del Ponte.