Residui del verde riutilizzabili in agricoltura e bioenergia. Nel Varesotto oltre mille imprese

La delibera della giunta regionale fornisce nuove indicazioni agli operatori: gli sfalci e le potature generati da attività florovivaistica, se rispettano i requisiti, potranno essere qualificati come sottoprodotti e non più come rifiuti. I vantaggi per le aziende, l'ambiente e l'economia del territorio. Soddisfatta Coldiretti

MILANO – La Giunta della Regione Lombardia ha approvato, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima Giorgio Maione di concerto con quello all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, una delibera che contiene le indicazioni per la gestione dei residui della manutenzione del verde pubblico e privato. Quindi, se rispettano i requisiti richiesti, gli sfalci potranno essere riutilizzati in agricoltura o per produrre bioenergia.

Il documento fornisce indicazioni agli operatori della manutenzione del verde, chiarendo quando i residui possano essere esclusi dall’ambito di applicazione della normativa rifiuti e quando possano essere classificati come sottoprodotti. Di fatto gli sfalci e le potature del verde generati da attività florovivaistica, se rispettano i requisiti per poter essere qualificati come sottoprodotti, non vengono considerati come rifiuti, ma possono essere riutilizzati nelle pratiche agricole o per la produrre bioenergia.

“In Lombardia – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente e Clima Giorgio Maione – badiamo alla sostanza, alla chiarezza normativa e alla promozione reale dell’economia circolare. Non solo a parole. Con questa delibera semplifichiamo la vita alle imprese su un tema che ha generato diverse interpretazioni, incertezza e confusione. A volte basta chiarire la norma per chiudere il cerchio di una politica ambientale virtuosa. Trattare gli sfalci come rifiuti, sottoponendoli ad eccessi di burocrazia, va contro il buonsenso. Abbiamo fatto un lavoro congiunto con le associazioni di categoria. Questa azione contribuirà alla riduzione dei rifiuti e al recupero corretto di materia organica in un’ottica di economia circolare prevenendo anche pratiche scorrette di smaltimento”.

“Questa delibera – ha aggiunto l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste della Regione Lombardia Alessandro Beduschi – rappresenta un passo importante per l’agricoltura lombarda. Permettere che gli sfalci e le potature possano essere utilizzati come sottoprodotti non solo riduce il carico burocratico per gli agricoltori, ma valorizza anche le risorse naturali generando benefici per il suolo e la produzione agricola. Favorire l’uso dei residui vegetali contribuisce a pratiche sostenibili. Questa sinergia tra le politiche ambientali e agricole è essenziale per costruire un futuro più verde ed è l’ennesima dimostrazione che in Lombardia lavoriamo per trasformare un problema in una risorsa”.

Le imprese attive nella filiera del verde (2022) in Lombardia

Bergamo 851
Brescia 1027
Como 895
Cremona 203
Lecco 463
Lodi 142
Mantova 264
Milano 1262
Monza B. 659
Pavia 324
Sondrio 74
Varese 1.029

Totale: 7.193

Coldiretti “Bene Regione Lombardia, sfalci e ramaglie sottoprodotto da valorizzare”

La “delibera adottata, che fornisce indicazioni per la gestione dei residui della manutenzione del verde pubblico e privato, consente di fare finalmente chiarezza sulla possibilita’ di riutilizzare sfalci e potature prima di considerarli rifiuti. Questa delibera e’ la riposta alle tante sollecitazioni messe in campo da Coldiretti per chiedere un’azione politica efficace”.
Lo dichiara in una nota il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, commentando il risultato raggiunto sul tema degli sfalci e delle potature grazie ad un costante impegno al confronto avviato con l’assessore all’agricoltura della Regione Lombardia Alessandro Beduschi e a quello dell’ambiente Giorgio Maione.

“Era necessario – prosegue Prandini – un intervento efficace in grado di consentire alle imprese agricole, florovivaistiche e della manutenzione del verde, di avvalersi degli strumenti di semplificazione e riduzione degli oneri amministrativi previsti in materia di sottoprodotto, tenuto anche conto dei risultati positivi che derivano dall’impiego di sfalci e potature negli appalti pubblici verdi attraverso i criteri ambientali minimi”. “Dopo aver ottenuto la conferma, – comunica Coldiretti – in una lettera del 15 aprile scorso a firma del Ministro dell’Ambiente

e della Sicurezza Energetica Pichetto Fratin, che gli sfalci e le potature possono essere trattati come non rifiuto o sottoprodotto se derivanti dall’attivita’ agricola, Coldiretti ha accolto positivamente l’impegno del Ministro ad estendere l’ambito di applicazione della categoria del sottoprodotto anche agli sfalci e alle potature derivanti dall’attivita’ di manutenzione del verde pubblico e privato delle imprese artigiane. Sono queste le indicazioni contenute nel documento emanato dalla Giunta di Regione Lombardia, che accogliendo le richieste di Coldiretti, mette ordine alle interpretazioni che si sono susseguite negli ultimi mesi dalle quali poteva risultare che i residui delle attivita’ di manutenzione del verde urbano fossero sempre e comunque “rifiuti” da smaltire, con i conseguenti costi economici ed ambientali”.


Le “amministrazioni territoriali e gli organi deputati al controllo hanno ora indicazioni chiare e univoche e le aziende possono lavorare senza il timore di incappare in pesanti sanzioni legate a interpretazioni soggettive o non corrette. Una presa di posizione che fa bene anche all’ambiente perche’ si evita la produzione di rifiuti, crea opportunita’ per la valorizzazione di una risorsa che puo’ essere utilizzata attraverso varie attivita’ e filiere, nell’ottica di una vera e concreta economia circolare e per un miglioramento qualitativo delle aree verdi. Il lavoro di coordinamento era stato interrotto, in modo infelice, da un parere del 26 aprile scorso della direzione generale Ambiente della Commissione europea che aveva dichiarato, senza fornire alcuna motivazione, che gli sfalci e le potature della manutenzione del verde debbano essere sempre considerati rifiuto. Merito, quindi, alla Regione Lombardia aver prontamente fatto proprie le istanze di Coldiretti assicurando la possibilita’ di riutilizzare sfalci e potature come sottoprodotti anche quando generati dalle attivita’ di manutenzione del verde pubblico e privato da parte degli imprenditori non agricoli. E stato evitato anche un salasso alle Amministrazioni comunali con il rischio di blocco delle attivita’ di manutenzione del territorio. Secondo uno studio di Coldiretti-Assofloro infatti, con un costo per lo smaltimento presso i centri autorizzati che a seconda delle diverse zone d’Italia varia dai 30-35 euro/t per i materiali legnosi ai 60-120 euro/t per erba e ramaglie e un aumento complessivo del 20-25 per cento dei costi dei lavori, si sarebbero generati aggravi insostenibili, bloccati gli appalti di manutenzione per contenziosi con le aziende per gli extracosti sui lavori gia’ in essere e ridotti gli interventi di cura del verde, che necessitano di specializzazione e manodopera formata per generare benefici per l’ambiente, tutela del territorio e del paesaggio”, conclude Coldiretti.