BUSTO ARSIZIO – Il pubblico ministero Nadia Calcaterra ha chiesto il rinvio a giudizio per Riccardo Bossi. L’accusa è di percezione indebita del sussidio.
Bossi, difeso dall’avvocato Federico Magnante, nei giorni scorsi non si è comparso davanti il pubblico ministero Nadia Calcaterra, e così la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per il figlio del Senatore della Repubblica e fondatore storico della Lega, Umberto Bossi. Sarà ora compito del gip Veronica Giacoia quello di valutare la fondatezza dell’accusa di truffa ai danni dello Stato.
L’accusa nei confronti di Bossi jr sarebbe di falso nell’autodichiarazione per poter richiedere il sostegno economico. Si tratta di quarantatré mensilità da 280 euro quelle erogate al quarantacinquenne sulla base del suo Isee, contributo aggiuntivo per l’affitto, che però non pagava. Adesso, Riccardo Bossi potrà patteggiare, scegliere il rito abbreviato per ottenere lo sconto di pena o decidere di difendersi in sede di dibattimento.