Ricerca di asteroidi pericolosi, la Nasa a corto di fondi


Washington, 13 ago. (Ap)
– La Nasa non ha i fondi necessari per finanziare il programma di ricerca e localizzazione degli asteroidi potenzialmente pericolosi, assegnatogli quattro anni fa dal Congresso: è quanto risulta da un rapporto dell’Accademia Nazionale delle Scienze statunitense.

Il compito della Nasa è quello di identificare il 90% degli asteroidi potenzialmente pericolosi entro il 2020: attualmente è stato completato circa un terzo del lavoro, grazie alla rete di telescopi terrestri; le stime dell’Agenzia parlano di circa 20mila asteroidi e comete sufficientemente grandi da rappresentare un rischio potenziale per la Terra, con un diametro superiore ai 140 metri.

Per completare il lavoro servirebbero 800 milioni di dollari nei prossimi dieci anni per finanziare un’ampliamento della rete telescopica terrestre o un sistema di osservazione nello spazio; 300 milioni di dollari basterebbero per identificare gli asteroidi di diametro maggiore di 300 metri.

Nel dicembre scorso un gruppo di scienziati aveva proposto la creazione di una rete di telescopi internazionali dedicata alla scoperta degli asteroidi in possibile rotta di collisione con la Terra: un investimento che richiederebbe circa 100 milioni di dollari l’anno, contro i 4 milioni di dollari spesi finora dalla Nasa.

La collisione di un asteroide di dimensioni significative (oltre 45 metri di diametro) è un evento raro – circa tre ogni mille anni – ma potenzialmente in grado di causare gravi disastri naturali. Al momento la Nasa ha identificato cinque oggetti sufficientemente massicci da costituire un rischio e con una possibilità di collisione superiore a una su un milione: in particolare vengono tenuti d’occhio un asteroide del diametro di 130 metri con una probabilità su tremila di colpire la Terra nel 2048 e “Apophis”, con un diametro doppio e una possibilità su 43mila di collisione nel 2036, 2037 e 2069.

La lista viene aggiornata costantemente man mano che si aggiungono nuovi dati sull’orbita dei corpi celesti interessati: il problema è che non è possibile prevedere quali di questi
potrebbero effettivamente incrociare l’orbita terrestre fino a
che non si fossero avvicinati tanto da rendere impossibile ogni
intervento: per tale motivo, occorrerebbe lanciare delle sonde in grado di distruggere o deviare tutti i corpi considerati a
rischio sufficiente di impatto. A causa della bassa albedo
(capacità di riflessione) della superficie gli asteroidi sono di
norma virtualmente invisibili agli strumenti ottici a meno di non passare davanti a un corpo luminoso e troppo piccoli per causare effetti gravitazionali osservabili.

Sul web: www.jpl.nasa.gov/asteroidwatch

Mgi

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