– Ecco com’era il cielo della Palestina quando nacque Gesù: a svelarlo è lo spettacolare presepe, unico in Italia, allestito nella chiesa di San Giulio.
È noto, infatti, che la stella seguita dai Magi, da sempre dipinta come una cometa, va quasi certamente identificata con una congiunzione fra Giove e Saturno, nella costellazione dei Pesci: nessuno, però, aveva mai pensato finora di riprodurre questo raro fenomeno astronomico all’interno di una rappresentazione della Natività. Da qui l’idea dello studioso cassanese e del gruppo Amici dell’astronomia “Ercole Dembowski”, da lui fondato, di arricchire il tradizionale presepio della parrocchiale, ricostruendo in modo documentato e puntuale la volta stellata della Giudea,
così come appariva la sera del 7 maggio del 7 a.C., probabile data della nascita del Salvatore: sono così raffigurati sia l’avvicinamento prospettico dei due pianeti sia tutte le costellazioni visibili da Betlemme in quel preciso momento.
«Il cielo di quella notte era davvero incantevole, in un contesto nel quale non c’era inquinamento luminoso», spiega Macalli. L’astronomo chiarisce anche il significato attribuito dai Magi alla congiunzione planetaria: «Come ci ha ricordato il santo papa , questi sapienti orientali, studiosi dei fenomeni celesti, furono in grado di prevedere questo inusuale evento, nel quale videro l’annuncio che un nuovo re, del cui potere è simbolo Giove, avrebbe portato nel mondo la giustizia, rappresentata da Saturno. Capirono inoltre che questo sovrano sarebbe nato fra gli ebrei: alla costellazione dei Pesci, segno d’acqua, era infatti associata la figura di Mosè, che fu salvato dalle acque e che divise le acque del Mar Rosso».
A disegnare il cielo stellato, insieme a Macalli, sono stati alcuni volontari, in particolare e , appartenenti al gruppo che porta il nome di Dembowski, il grande astronomo polacco attivo a Cassano Magnago nella seconda metà dell’Ottocento. Ne è risultato un lavoro preciso, molto istruttivo anche per i bambini e i ragazzi, che sono stati subito incantati dal suggestivo presepe, scoperto davanti ai loro occhi durante la Novena di Natale.
A confermare l’unicità della Natività che si può ammirare nella chiesa centrale di Cassano è stata l’Unione astrofili italiani (Uasi), consultata da Macalli: «Mai prima d’ora, almeno in Italia, è stata inserita in un presepe questa fedele riproduzione del cielo palestinese di oltre duemila anni fa», assicura l’astronomo, senza dimenticare di ringraziare il parroco don , che «ha accolto molto volentieri la proposta degli Amici dell’astronomia: abbiamo così cercato di rendere ancora più bella la tradizionale rappresentazione natalizia allestita nella nostra San Giulio». Il presepe, ospitato come sempre nella cappella laterale di Sant’Antonio, a sinistra dell’altar maggiore, si potrà visitare per tutto il periodo delle feste natalizie, negli orari di apertura della chiesa.
Oltre al presepio all’interno della parrocchiale, merita attenzione anche quello collocato sul sagrato: si tratta di un luccicante mosaico della Natività, formato da colorate piastrelle in ceramica. L’opera è frutto dell’intenso lavoro di un gruppo di giovani dell’oratorio, che ogni anno allestiscono un presepe sempre diverso e originale.