Riecco i gamberi E sul Bardello è pesca “miracolosa”

di Varese, che domenica con la sua compagna ne ha pescati in un’ora ben 187 nel torrente Bardello.«Due settimane fa – spiega – ne avevo catturati cento. La seconda sessione di pesca è stata più fruttuosa: in totale otto chili. Abbiamo escogitato un sistema misto per catturarli: un pezzo di carne attaccato ad una corda, da gettare nelle acque più profonde, che serve per farli attaccare e poi recuperarli; ma anche un attrezzo tipo grossa pinza, con la quale li prendiamo uno per uno. In alcuni punti si possono prendere anche con le mani: ma è necessario munirsi di guanti pesanti per evitare le punture. Sono piuttosto aggressivi».

Questi animali, delle dimensioni di 10-12 cm, sono onnivori e voraci. E nel Varesotto si sono diffusi velocemente. «Da anni hanno colonizzato una molteplicità di ambienti fluviali e lacustri – conferma l’ecologista – e il gambero di fiume endemico, che già sopravviveva in pochi, segreti ed inaspettati ambienti, protetto da divieto assoluto di cattura, forse ne è già o ne sarà completamente detronizzato». Cibandosi d’uova di pesci e anfibi, insetti acquatici, alghe, questo gambero dal colore bruno-rosso, molto prolifico, è addirittura in grado di resistere e respirare fuori dall’acqua per alcune ore e raggiungere le coltivazioni attorno ai corsi d’acqua, provocando la distruzione di discrete quantità di raccolto. Scava anche profonde tane indebolendo gli argini di fiumi e torrenti. Essendo poi originario di zone calde, sopporta elevate temperature ed è insensibile alla peste del gambero che invece colpisce i gamberi nostrani. Per queste caratteristiche è chiamato “killer”.

Ma le sue carni sono prelibate e gustose, se pescate in acque pulite. Non sono protetti da alcun vincolo di pesca e la loro cattura è anzi incoraggiata.

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