Ieri la neve ha fatto capolino a Varese. Si è trattato di grossi fiocchi bagnati, che hanno resistono solo al Campo dei Fiori, dove a mezzanotte si stimava un accumulo di neve pari a 20 centimetri. A seicento metri di altitudine è caduta pioggia mista a neve bagnata; al di sotto di quel limite è stata registrata solo pioggia.
La domenica grigia che ci siamo lasciati alle spalle oggi lascerà spazio a una giornata mite, con temperature pomeridiane che Paolo Valisa, meteorologo del Centro Geofisico Prealpino, stima potrebbero arrivare fino a 12 gradi.
«Si tratta di una piccola pausa mite, provocata dal favonio. Le temperature più fredde sono in arrivo – afferma Valisa – Domani è prevista una brinata. Non è escluso, tra mercoledì e giovedì, qualche episodio di nevischio sulle colline, con una temperatura che dovrebbe mantenersi tra i due e i cinque gradi».
Arpa Lombardia ha attestato oggi che per due giorni consecutivi i livelli di Pm10 sono stati sotto il limite di 50 microgrammi per metro cubo.
Da oggi saranno dunque sospese a Varese tutte le misure antismog previste nel primo livello del “Protocollo regionale sulla qualità dell’aria” al quale il Comune di Varese ha aderito. Le misure erano scattate per il troppo inquinamento dell’aria per sette giorni consecutivi.
«Questi giorni di pioggia hanno riportato i valori di Pm10 sotto le soglie di attenzione – dichiara Dino De Simone, assessore alla Tutela ambiente – questo però non deve farci abbassare la guardia perché l’inverno è ancora lungo e dobbiamo continuare il nostro impegno perché l’aria di Varese non torni ad essere irrespirabile di nuovo tra qualche giorno. Limitare l’uso della macchina preferendo il trasporto pubblico e tenere i caloriferi di casa a temperature non troppo elevate, preferibilmente tra i 19 e i 20 gradi, sono tutte pratiche sostenibili che possiamo attuare ogni giorno. I comportamenti di ciascuno di noi possono fare la differenza. Chiediamo però anche ai Comuni più piccoli che circondano Varese di aderire al Protocollo per la qualità dell’aria così come ha fatto la nostra città. Lo smog non ha confini territoriali e dobbiamo unire le nostre forze per combattere il problema dell’inquinamento».
La pioggia di questi giorni va a contrastare il mese di gennaio, che è stato quasi del tutto asciutto, si è piazzato all’ottavo posto tra quelli meno piovosi (salvo la modesta nevicata del giorno 12-13) e ha prolungato il periodo secco che era iniziato a fine novembre.
«Tuttavia, rispetto al mese di dicembre, caratterizzato dalla persistenza di alte pressioni dinamiche con clima molto mite particolarmente in montagna, dal 4 gennaio l’Italia è stata interessata da masse d’aria fredda di origine polare che hanno alimentato basse pressioni sui Balcani e sull’Italia meridionale – spiega Paolo Valisa – A Varese, gennaio si è confermato come il quinto più freddo degli ultimi 50 anni (con minime che hanno toccato -10 gradi a Malpensa e Ganna, -9 gradi a Bodio e Campo dei Fiori e -6.5 gradi a Varese, ndr)».