VARESE A distanza di tre anni e mezzo il dolore della sorella di Giuseppe Uva non riesce a trovare pace: «Basta soffrire in questa maniera qua per avere giustizia: siamo stanchi!» è con queste parole che la donna ha commentato la riesumazione del corpo del fratello.
La voce rotta dall’emozione per una situazione che questa mattina ha conosciuto un nuovo straziante capitolo: quello della riesumazione del corpo, presso il cimitero di Caravate.
Per l’occasione, il luogo è rimasto chiuso: alle 8.30 sono cominciati i lavori di apertura del loculo, con la rimozione della lastra di marmo e del blocco di cemento che custodiva la bara.
Parenti e giornalisti hanno potuto assistere da lontano alla procedura, che è terminata alle 9.30 circa, quando la bara che custodiva il corpo dell’operaio, è stata caricata su un furgone che si è poi allontanato mestamente, mentre Lucia Uva – come si vede nel video – gridava il suo dolore.
La donna prima di andarsene, ha accarezzato la foto del fratello sulla lastra di marmo, un gesto colmo di tenerezza che ha anche riservato alla foto di don Mario Sessa, l’ex parroco di Caravate morto qualche anno fa.
j.bianchi
© riproduzione riservata