Rifiuti/ A Napoli sale temperatura,in strada sempre più sacchetti

Napoli, 22 apr. (TMNews) – A Napoli venerdì santo tra rifiuti, roghi di cassonetti e cattivi odori emanati dall’immondizia depositata in strada. Nonostante l’approssimarsi della Pasqua sembra sfumare il buon proposito di ripulire la città per accogliere soprattutto turisti e visitatori. Restano molte le strade ancora invase dai sacchetti e non tutte in periferia. La cosiddetta ‘city’, che va da piazza Municipio alle aree limitrofe, vede campeggiare sui marciapiedi cumuli di spazzatura. Stessa situazione nella zona del museo archeologico nazionale ed anche in corso Umberto, lunga strada che conduce dalla Stazione Centrale fino in centro.

Va un po’ meglio nelle strade maggiormente frequentate dai turisti: sono state, infatti, ripulite sia via Duomo che la pedonale via Toledo. Intanto i cittadini sono sempre più esasperati, penalizzati anche dalle alte temperature che aumentano non solo gli insetti, ma anche i cattivi odori. Questa mattina al ‘Rettifilo’ un gruppo di napoletani ha rovesciato a terra una gran quantità di immondizia bloccando, di fatto, il traffico nella zona della stazione. Diventa sempre più critica anche la situazione sul fronte degli incendi dolosi. Nel corso della scorsa notte sono stati 40 gli incendi domati dai Vigili del fuoco non solo nel capoluogo campano ma anche nell’intera provincia di Napoli.

Preoccupazione è stata ribadita dall’assessore all’Ambiente del Comune di Napoli Paolo Giacomelli che ha lanciato l’allarme non solo per la difficoltà e il rallentamento dei conferimenti nelle discariche e negli Stir, ma anche per il proliferare degli incendi dannosi per la salute. Sul fronte dei conferimenti, infatti, la situazione è piuttosto critica dal momento che in molti siti le vasche sono sature di frazione organica. Nella giornata di ieri sono state sversate 1.245 tonnellate di rifiuti, quantità però non sufficiente a ripulire le strade.

Il biglietto da visita della città è certamente poco lusinghiero e l’Sos viene lanciato anche da Federalberghi Napoli che accusa sia la Regione Campania che la Provincia di avere abbandonato a se stessi gli operatori del turismo così come i suoi abitanti. Ma se c’è chi ancora protesta, d’altro canto ci sono anche molti cittadini che sembrano aver deciso di subire passivamente quanto sta accadendo, forse resi immuni da una emergenza che, periodicamente, si ripresenta da oltre 15 anni.

Psc/Lux

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