Napoli, 17 dic. (Apcom) – Peggiora, ancora una volta, la crisi rifiuti a Napoli. A terra, infatti, restano oltre 1.200 tonnellate di immondizia e la situazione potrebbe aggravarsi già nelle prossime ore se non dovesse rientrare lo stato di agitazione dei dipendenti di una delle ditte, subentrate all’Enerambiente, che ha vinto l’appalto per la raccolta dei rifiuti nel capoluogo campano e che ancora non hanno percepito lo stipendio dello scorso novembre. Lo stato di agitazione ha, di fatto, rallentato il lavoro delle ultime notti provocando un nuovo accumulo di spazzatura sui marciapiedi cittadini. Si è passati, infatti, dalle circa 800 tonnellate di ieri alle 1.200 di oggi.
Intanto sia il Comune che la Regione Campania stanno valutando l’ipotesi di produrre un esposto da presentare in Procura per interruzione di pubblico servizio. “E’ una situazione incredibile e un atteggiamento irresponsabile – ha detto l’assessore comunale all’Igiene urbana, Paolo Giacomelli – Non si può bloccare la raccolta soprattutto in un momento così delicato come questo e in prossimità del Natale”.
“Si stanno valutando i presupposti per presentare un esposto in Procura – ha spiegato il governatore Stefano Caldoro –
anche perché questa società è andata via senza pagare gli stipendi, determinando un fermo della raccolta”. Secondo il presidente della Regione ci sono “elementi di grande preoccupazione perché dobbiamo combattere anche contro la malavita organizzata che rialza la testa quando le cose non le stanno bene”. “Eravamo arrivati a pulire Napoli – ha aggiunto – anche se ho sempre detto si stare attenti perché, quando si fanno i Piani qui non è come farli in Friuli Venezia Giulia. Basta una piccola cosa e torniamo punto e a capo”.
Psc
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