Bruxelles, 29 set. (TMNews) – La Commissione europea ha deciso, oggi a Bruxelles, l’invio di una lettera di messa in mora all’Italia per non esecuzione della sentenza della Corte europea di giustizia del marzo 2010 sulla mancata soluzione del problema dei rifiuti a Napoli e in Campania. La messa in mora costituisce il primo atto di questa nuova procedura di infrazione, che, in mancanza di risposte adeguate da parte dell’Italia, potrebbe approdare a una seconda sentenza della Corte, accompagnata da pesantissime multe pecunarie giornaliere, per ogni giorno di permanenza dello stato di infrazione.
Joe Hennon, portavoce del commissario europeo all’Ambiente, Janez Potocnic, ha spiegato oggi a Bruxelles ai cronisti che, “nonostante diversi piani sottoposti dalle autorità italiane alla Commissione, pochissimo è stato fatto in questi 18 mesi (dalla sentenza della Corte, ndr) per migliorare la situazione. C’è bisogno di un programma molto più specifico e di uno scadenzario con tempi molto più brevi” per affrontare e risolvere il problema, ha sottolineato Hennon, precisando che l’Italia ha ora “due mesi di tempo per rispondere” alla messa in mora della Commissione.
Dopo aver osservato che “ci sono ancora 6 milioni di tonnellate di rifiuti da smaltire” della crisi precedente, il portavoce ha ricordato “le immagini viste da tutti in tv questa estate” sulle condizioni in cui versano Napoli e la Campania.
“Questo è il nostro ultimo avvertimento prima di ricorrere in Corte di giustizia” contro l’Italia, ha detto ancora Hennon, precisando che le multe giornaliere, che comunque devono essere decise dalla Corte, sarebbero proporzionali al Pil, alla gravità dell’infrazione e alla durata dello stato di violazione al diritto comunitario. “Ciò che abbiamo visto finora non è abbastanza, dobbiamo vedere risultati a breve termine”, ha concluso il portavoce.
Loc/Ral
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