“Riparti da Cristo, Chiesa varesina!”: il primo Te Deum di Monsignor Gioia

Un messaggio di fede e un richiamo alla corresponsabilità: la prima celebrazione di fine anno del nuovo prevosto nella Basilica di San Vittore coinvolge i fedeli, ma registra l’assenza delle istituzioni cittadine.

«Riparti da Cristo, Chiesa varesina!»: con queste parole Monsignor Gabriele Gioia ha concluso l’ultima messa dell’anno nella Basilica di San Vittore, prima che i cori “San Vittore” e “Santa Maria del Monte”, diretti da Giacomo Mezzalira e accompagnati all’organo dal maestro Gabriele Conti, intonassero il tradizionale “Te Deum laudamus”.

Questo è stato il primo Te Deum celebrato a Varese dal 63enne sacerdote lecchese, da poco insediato come prevosto della Comunità Pastorale “Sant’Antonio Abate”. La celebrazione ha visto una grande partecipazione di fedeli, ma, ancora una volta, si è notata l’assenza di rappresentanti delle istituzioni cittadine.

La messa solenne, concelebrata insieme a don Agostino Ferrario, monsignor Gabriele Castelli e don Stefano Pedroli, ha avuto come assistente fra Lorenzo Maria Bertollo, diacono domenicano originario di Casbeno, recentemente ordinato nella Basilica di San Domenico a Bologna.

L’omelia: un richiamo alla corresponsabilità

Durante l’omelia, Monsignor Gioia ha riflettuto sulla recente chiusura delle attività delle Suore della Riparazione e delle Serve di Gesù Cristo, sottolineando come queste realtà abbiano risposto ai bisogni materiali e spirituali della comunità.

Il prevosto ha poi osservato con umiltà: «Forse le comunità cristiane della nostra città sono più pronte a rispondere ai bisogni materiali, ma in difficoltà con quelli spirituali, spesso delegati al clero». Un messaggio chiaro rivolto ai laici, invitati a rivedere il loro ruolo attivo e corresponsabile nella vita della Chiesa.

Un momento di riflessione e un invito al rinnovamento, in linea con il nuovo percorso pastorale guidato da Monsignor Gioia.