RIPARTIAMO. Così il Varese si può salvare

A Castellazzo i biancorossi vincono 2-0 regalando a Paolo Tresoldi il successo all’esordio in panchina. La Curva contesta e se ne va, tutti gli altri restano ad applaudire. Mercoledì trasferta a Verona per la Coppa Italia

Si meritava questa vittoria mister Tresoldi. Così come se la meritavano i tifosi, quei tifosi che hanno scelto di applaudire il Varese anche nei momenti più difficili della stagione, solo loro, e anche adesso che la vetta è lontana e il sogno di vincere il campionato non vive più nel cuore dei biancorossi. A Castellazzo Bormida, paese piccolo e sperduto ma adeguato a ritrovare se stessi, il Varese vince 2-0 al termine di una settimana che si è

portata via certezze, giocatori e speranze. Partito Iacolino, partiti Molinari, Granzotto e Bruzzone, naufragate le trattative per l’acquisizione della società, sarebbe stato molto più semplice osservare il Varese affondare di fronte all’ennesima avversaria mediocre. Eppure contro il Castellazzo, che mediocre rimane nonostante tutto ma provvisto di anziani tifosi dalla tempra invidiabile, i biancorossi vincono, lottano, convincono e rispondono vincendo alla contestazione futile e fuori tempo degli ultras, che lanciano fumogeni e petardi in campo cercando (e rischiando) la sospensione della partita.

Il Varese vince così, nonostante tutto e nonostante tutti, e si porta a 23 punti in classifica. Nell’abbraccio finale al centro del campo, prima di ricevere gli applausi dei tifosi, quelli che sono rimasti fino alla fine ad applaudire, c’è tutto lo spirito e la rivoluzione silenziosa di Paolo Tresoldi: sa di avere tra le mani un’occasione importante per se stesso, per la propria carriera, e per dare un’anima a questo Varese.

Ed i primi segnali sono arrivati sul campo: un 2-0 convincente ma anche bugiardo, perché il margine sui piemontesi poteva essere di molto superiore. I biancorossi passano in vantaggio subito grazie ad una autorete di Camussi, che devia nella sua porta di testa un cross di Arca, al termine di una azione ben costruita da Battistello. Il gol rassicura il Varese che, in un clima surreale di contestazione, trova fluidità di gioco e buone soluzioni: al 17’ Palazzolo di testa da due passi colpisce il palo su cross di Rolando; al 37’, smaltite le intemperanze dei nero-vestiti, Lercara si vede annullare un gol (il tanto agognato primo gol in Serie D) per fuorigioco, dopo aver ribattuto in rete un destro di Rolando che si era stampato sul palo.

Ad inizio ripresa, il tarantolato Limone si fa cacciare per doppio giallo e lascia in dieci il Castellazzo: al 16’ Gaione si supera con un doppio intervento su Rolando e Repossi, tre minuti dopo è ancora Gaione a negare il gol a Rolando, deviando sulla traversa il colpo da biliardo del 10 del Varese.

A metà ripresa viene espulso anche Repossi per qualche parola di troppo verso Lingamoorthy, mentre al 36’ della ripresa Ferri mette il punto esclamativo sulla partita appoggiando in rete una punizione di Monacizzo.

2-0 Varese, punto e a capo: ricominciamo con Tresoldi.

nel pt autorete Camussi (C) al 6’; nel st Ferri (V) al 36’.

(4-3-3): Gaione; Benabid (dal 46’ Capece), Cirio, Limone, Robotti; Camussi, Genocchio, Rolandone (dal 35’ Cimino); Sala, Innocenti, Piana. A disposizione: Bertoglio, Bronchi, Guerci, Ecker, Labano, Cascio, Molina, De Bianchi. All. Merlo.

(4-3-3): Bizzi; Careccia, Simonetto, Ferri, Arca; Palazzolo, Monacizzo, Battistello; Rolando (dal 30’ st Morao), Repossi, Lercara. A disposizione: Frigione, Fratus, Ghidoni, Rudi, Zazzi, Magrin, Melesi, Morao, Mauro. All. Tresoldi.

: Lingamoorthy di Genova (Alabiso di Genova e Santini di Savona).


Spettatori: 300 (150 da Varese). Espulsi: Limone (C) per somma di gialli; Repossi (V) per proteste. Ammoniti: Genocchio, Robotti, Sala (C). Angoli: 0-7; fuorigioco: 0-2; tiri (in porta): 5 (3) – 17 (13); falli: 15-10; recupero: 6’ + 4’.