– Il riserbo sull’attività di intelligence è massimo, ma il governo italiano sta lavorando per arrivare alla liberazione delle due ragazze. La svolta potrebbe essere vicina.
Le due giovanissime cooperanti italiane rapite in Siria sono apparse, il 31 dicembre, nel video postato su YouTube: un breve filmato nel quale, in tunica nera e con il volto pallido e dimagrito, le ragazze sono costrette a supplicare il governo italiano di riportarle a casa il prima possibile. Un video che, per molti analisti, potrebbe rappresentare la svolta nella vicenda del sequestro, avvenuto cinque mesi fa nella zona di Aleppo.
Sono ore di angoscia per amici,
conoscenti e familiari. Fonti diplomatiche interne alla Farnesina confermano che si stanno compiendo tutti gli sforzi possibili e che il lavoro è incessante per riportare a casa, attraverso una via diplomatica, le due ragazze. Siamo in una fase in cui, secondo gli esperti dell’Intelligence Italiana, i rapitori avrebbero manifestato l’intenzione di portare le trattative alle ultime battute. Sulle sorti delle due ragazze ha espresso tutta la sua preoccupazione anche la coalizione internazionale delle forze di opposizione siriana: «Hanno dimostrato un coraggio eccezionale venendo in Siria per fornire un’ancora di salvezza a migliaia di civili – spiegano i portavoce della Coalizione -. Chiediamo un immediato e incondizionato rilascio delle due giovani donne».
Mentre le famiglie vivono ore di apprensione, in Italia non sono mancate le polemiche. In un’intervista a Affaritaliani.it il segretario della Lega Nord, , si è espresso così sulla vicenda: «Il governo non deve pagare nessun riscatto. Non si pagano i terroristi che poi magari vengono a metterci le bombe a casa nostra». Anche sui social network le polemiche non mancano.