Egregio Direttore,
Mi chiamo Attilio Brambilla e sono un appassionato motociclista, nonché endurista, purtroppo leggo con molto dispiacere la lettera del sig. Wittwehr sulla Testata che Lei dirige (di cui pertanto è formalmente Responsabile per i contenuti pubblicati).
L’ennesima lettera di protesta di chi si sente in diritto di screditare migliaia di persone che praticano uno SPORT (l’enduro è una disciplina sportiva in cui l’Italia è eccellenza e Campione del Mondo) nel massimo rispetto delle altrui libertà e civilmente, nonché Comuni che dialogano anziché vietare a priori, utilizzando il proprio parere strettamente personale e sfruttando la Sua Testata per farlo.
Io sono uno di quelli che ieri ha deciso di recarsi a Laveno Mombello per gareggiare in sicurezza ad una manifestazione di ENDURO (motocicli regolarmente OMOLOGATI, TARGATI E ASSICURATI), su un IMPIANTO SPORTIVO CHIUSO E RECINTATO, che dalla strada nemmeno si vede, schermato da alberi e boschi, con la casa più vicina a 500 metri di distanza, che pertanto non ha danneggiato e disturbato NULLA E NESSUNO…semmai ha portato persone nuove a conoscere il territorio ed invogliarle a tornare per visitarlo… ossia “stranamente” è esattamente il contrario di quanto scritto dal Sig. WITTWEHR.
Gli ENDURISTI sono una RISORSA per l’ambiente, potrei raccontarle centinaia di storie in cui sono state fatte cose buone, tutelati sentieri e percorsi, salvate vite grazie agli ENDURISTI ed agli altri escursionisti su ruote a motore… tutti appassionati che oggi vengono bistrattati e dipinti come untori dagli pseudo-ecologisti dell’ultimo minuto (tanto attivi sulla tastiera del PC/smartphone quanto totalmente ASSENTI quando è il momento di darsi da fare concretamente e gratuitamente).
Purtroppo, la libertà di parola e scrittura viene abusata sistematicamente e giornalmente, chiunque si sente in diritto di scrivere QUALSIVOGLIA COSA al solo fine di alimentare inutili polemiche e faziosità…credo che PRIMA di pubblicare una notizia, l’etica professionale di un Giornalista imponga di accertarsi della veridicità delle fonti.
Con la speranza che questo “episodio” possa esser spunto di riflessione e miglioramento per una corretta e oggettiva informazione, confido che questa mia lettera venga pubblicata anch’essa.
Grazie mille per l’attenzione.
Cordialmente,
Attilio Brambilla