Ristorni ai Comuni di frontiera: approvato l’emendamento per i piccoli centri

Fondi garantiti per chi ha più del 3% di frontalieri: sostegno vitale ai bilanci locali.

La commissione bilancio della Camera ha dato il via libera al subemendamento proposto dai deputati Andrea Pellicini, Stefano Candiani e Andrea Mascaretti, che consente ai Comuni con meno di 15.000 abitanti e una percentuale di frontalieri superiore al 3% della popolazione totale, di continuare a beneficiare dei ristorni fiscali derivanti dalle tasse versate in Svizzera dai lavoratori.

Un aiuto concreto ai bilanci locali

«È stato un lavoro corale – ha commentato il deputato varesino di Fratelli d’Italia, Andrea Pellicini – per il quale ringrazio i colleghi Candiani e Mascaretti. Grazie a questo emendamento, circa venti piccoli Comuni delle province di Varese e Como riusciranno a chiudere i bilanci».

Anche i deputati Candiani e Mascaretti hanno sottolineato l’importanza dell’intervento: «Ringraziamo il ministro Giorgetti per aver condiviso questa misura. È giusto che i Comuni più grandi contribuiscano maggiormente in questo momento di crisi, ma i piccoli centri devono essere preservati, garantendo loro i fondi necessari per sostenere i servizi essenziali».

Frontalieri e territorio sotto pressione

Le compensazioni svizzere rappresentano una risorsa cruciale per i Comuni di frontiera, sia per i lavoratori attivi in Ticino sia per i residenti che beneficiano di servizi e infrastrutture. Ridurre questi fondi significherebbe impoverire tutto il territorio.

I frontalieri, definiti una risorsa preziosa, sono sotto attacco da diversi fronti: dalla nuova tassa sulla salute, che inciderà sui lavoratori, al livellamento dei ristorni, un’ipotesi che avrebbe colpito duramente i bilanci dei Comuni di frontiera.