«Ritirate gli esuberi Usag» Uno spiraglio nella trattativa

Un confronto lungo e teso, in cui più volte si è rischiata nuovamente la rottura della trattativa, che per il momento si è conclusa con un rinvio ai prossimi giorni. Un’ipotesi possibile di accordo è sul tavolo, ma la risposta definitiva si avrà solo tra qualche giorno, non prima di mercoledì.

Proprio a metà di settimana prossima, si terranno in fabbrica le assemblee dei lavoratori ed anche l’azienda darà la sua risposta, dopo aver consultato i vertici della multinazionale americana Stanley, proprietaria del marchio Usag. Ieri pomeriggio in Univa a Varese si è svolto un delicato incontro tra azienda e sindacati sulla delicata vertenza Usag che si è protratto fino a sera, dopo aver subito nel corso del pomeriggio una serie di interruzioni, per permettere ai dirigenti di confrontarsi con i vertici della Stanley.

Una riunione chiesta dalla dirigenza della multinazionale americana Stanley, dopo giorni di lotte e proteste da parte dei lavoratori tra scioperi, presidi e manifestazioni di piazza, che se non altro è servita a riattivare il dialogo dopo giorni di muro contro muro. Da un lato, l’azienda all’inizio ha riproposto il suo piano di riorganizzazione che prevede 80 licenziamenti e la cassa integrazione a zero ore per un anno per tutti i 292 dipendenti, da concordare con i sindacati. Dal sindacato sono arrivate alcune controproposte che riguardano la durata cassa integrazione e ovviamente il ritiro degli esuberi, ma anche sostegno al reddito ed incentivi. «Si tratta di una proposta di buon senso – spiegano i sindacati – su cui attendiamo risposte precise dall’azienda». I dirigenti presenti all’incontro hanno chiesto tempo per valutare la proposta avanzata dai rappresentanti dei lavoratori.

«Non possiamo sbilanciarci sull’esito della trattativa; dipende dalle risposte che arriveranno dall’azienda entro metà settimana prossima che ci auguriamo possano essere positive, altrimenti siamo punto e daccapo» affermano Giuseppe Marasco (Fim Cisl) e Guglielmo Sonno (Fiom Cgil), anche se un tenue barlume di ottimismo sembra essere spuntato sui cieli della Usag di Gemonio e Monvalle.

«Questi giorni di riflessione – proseguono – saranno utili a noi per confrontarci in assemblea con i lavoratori e all’azienda per fornirci delle risposte dettagliate sulle nostre precise richieste; non vogliamo sbilanciarci ulteriormente, né anticipare valutazioni su quanto emerso durante la trattativa, per rispetto dei lavoratori che esprimeranno la loro opinione durante le assemblee di mercoledì»

Gemonio

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