TERNATE – Quanti di noi hanno sognato di ritrovare in uno scantinato o in soffitta un tesoro nascosto da qualche lontano parente? Non accade solo noi film, ma anche nella vita reale, peccato che le favole italiane, alla fine, si scontrano sempre con la burocrazia.
Nel 1946 il fu sig. Piccinelli Stefano nascose dietro un quadro un buono fruttifero postale del valore di 1000 lire, emesso e, non si sa per quale motivo, nessuno andò mai a riscuoterlo. Pochi giorni fa il sig. Carlo Maria Piccinelli ha casualmente rinvenuto questo buono del suo parente ma, secondo la normativa italiana, non sarebbe più possibile riscuoterlo. Oltre al danno la beffa: il valore attualizzato del buono sarebbe di circa 57.000€, un bel gruzzoletto ma ormai non più esigibile poichè prescritto.
Il Sig. Piccinelli si è rivolto all’associazione Giustitalia per provare a richiedere allo Stato Italiano quanto maturato dal suo avo, la quale aiuta molti cittadini a far valere i propri diritti verso le istituzioni in casi come questi. In una nota inviata dall’associazione infatti, si precisa che è possibile ottenere il rimborso di titoli “antichi” quali libretti di risparmio, buoni e titoli di stato in genere, maggiorato degli interessi oltre alla rivalutazione monetaria, a condizione che non sia decorso il termine prescrizionale di 10 anni;
tale termine però decorre non necessariamente dalla data di emissione del titolo ma da quando il soggetto titolare è in grado di far valere il proprio diritto. In particolare, anche se il titolo è stato emesso oltre 10 anni fa, ma il soggetto interessato lo ha “ritrovato” solo recentemente (ovvero negli ultimi 10 anni) può agire per il rimborso dello stesso e la prescrizione inizierà a decorrere dal momento del ritrovamento.