Ha già fatto il suo ingresso nel Blocco operatorio dell’Ospedale di Circolo il nuovo robot chirurgico che permetterà un notevole salto di qualità alle performance chirurgiche di numerose specialità presenti in ASST Sette Laghi.
Lo hanno consegnato la mattina del 14 ottobre ed è ora in fase di montaggio: entro la fine del mese, sono in programma i primi interventi, a partire da quelli di Urologia, la disciplina che lo utilizzerà di più. Ma ad avvantaggiarsi di questa tecnologia saranno anche la Chirurgia generale, la Chirurgia dei Trapianti, la Chirurgia Toracica, la Ginecologia e l’Otorinolaringoiatria e, da sottolineare per la sua rilevanza, la Chirurgia pediatrica, che si sta distinguendo per i delicatissimi interventi di chirurgia toracica, come le CPAM, e di chirurgia addominale neonatale.
Si tratta di un passo avanti decisivo, sul fronte dell’innovazione tecnologica. Un processo non certo fine a sé stesso, ma che si propone il duplice scopo di elevare la qualità delle procedure chirurgiche al massimo consentito dalla tecnologia, nell’interesse prioritario dei pazienti, e al contempo di offrire ai professionisti in servizio nelle sale operatorie di ASST Sette laghi le condizioni migliori per esprimere le proprie capacità e per svilupparne di nuove.
Il robot chirurgico è frutto di un investimento di circa un milione di euro, autorizzato da Regione Lombardia dopo aver valutato la possibilità per l’Ospedale di eseguire un numero di prestazioni robotiche superiore alla soglia dei 300 all’anno stabilita da Regione Lombardia, oltre che la stretta collaborazione che intercorre con l’Università degli Studi dell’Insubria, fondamentale soprattutto per la formazione degli specialisti secondo le più moderne linee guida e di ricerca
Nel dettaglio, la chirurgia robotica è un’evoluzione tecnologica della chirurgia laparoscopica: il sistema è principalmente costituito da una consolle che integra un sistema di visione stereo 3D e i due manipolatori ad uso del chirurgo e un carrello chirurgico provvisto del braccio porta-ottica e di tre bracci porta-strumenti fissati su una colonna che eseguono i comandi del chirurgo. Il sistema consente di muovere gli strumenti utilizzando gli accessi praticati chirurgicamente (1-2 cm) senza appoggiarsi sul paziente e minimizzando quindi i danni sui tessuti.
La dotazione comprende una gamma completa di strumenti progettati per consentire sette gradi di movimento che simulano, ampliandoli, quelli del polso e della mano.