«Era l’una e mezza di notte quando mia figlia mi ha svegliato. C’era tanto fumo, c’erano le fiamme nel fienile e poi gli scoppi, tremendi. All’inizio non capivo da cosa fossero provocati». É iniziato così un inferno di fuoco che ha messo a repentaglio l’allevamento di bovini Mottarelli e che a 12 ore di distanza ancora bruciava in via Sulmincio, in località Cascina Molina, a Induno Olona a ridosso del quartiere di San Fermo.
Immediato e massiccio l’intervento dei vigili del fuoco di Varese aiutati dai colleghi di altre caserme: subito sul posto 24 pompieri e 9 automezzi, tra cui 3 autopompe, 4 autobotti, un carro aria e un fuoristrada. A prendere fuoco, un capannone di 500 metri quadri adibito a deposito di foraggio e mezzi.
«L’ipotesi più probabile è che a scatenare il rogo sia stata la vecchia pala – racconta il titolare – probabilmente tutto è cominciato con un cortocircuito». Complice il forte vento, l’incendio si è velocemente propagato al foraggio degli animali: decine di rotoballe di fieno sono andate distrutte assieme al pesante mezzo agricolo. E più tardi, nella mattinata, è deceduta anche una delle 160 mucche dell’allevamento.
Subito portate in salvo decine di vacche da latte ricoverate abitualmente nella stalla confinante con il magazzino. «Spostare gli animali è stato il nostro primo pensiero» racconta Mottarelli, che vive con la sua famiglia e quella del fratello (titolare del Golf club di Valle Olona) nella casa costruita dal padre a poche decine di metri dall’allevamento, circondato da campi e boschi. «Abbiamo passato la notte ad aiutare i pompieri – racconta – l’acqua sembrava non bastare mai. La paglia ci mette tanto a bruciare».
E infatti ieri all’ora di pranzo il fieno in fiamme, spostato con i mezzi nel campo di fronte, era ancora fumante. A causare gli scoppi, uditi a oltre un chilometro di distanza nella notte, sono state le bombolette spray dell’officina, che pure ha preso fuoco.
«Fu mio padre a fondare l’azienda nel 1980 – racconta il titolare – abbiamo sempre mantenuto la gestione familiare e non ci era mai successo nulla del genere».
Ieri anche il sindaco ha fatto visita all’azienda: «Sono andato a trovare la famiglia Mottarelli per portare in primo luogo la solidarietà e la vicinanza dell’amministrazione – spiega il primo cittadino – e per mettere l’ente comunale a disposizione di questi allevatori che da tre generazioni, con grande sacrificio, hanno fatto di quest’azienda un’azienda di successo». Erio Mottarelli, capostipite della famiglia, due anni fa è stato anche insignito del premio Induno Ringrazia. «Ho visto un senso di comunità fortissimo – conclude Cavallin – Questa famiglia merita l’aiuto di tutti».