Roko Ukic e Salvini: due volti di speranza

«Tra Bologna e la Pallacanestro Varese, ieri è stata una giornata perfetta». L’editoriale del sindaco di Varese Attilio Fontana

La giornata perfetta, quella di ieri. Prima a Bologna per un bagno di folla e di speranza per il futuro, poi a Masnago per una bellissima vittoria della mia Pallacanestro Varese. Salvini e Ukic, insomma: e mi si perdoni l’accostamento irriverente, ma ci sta. Il primo è l’uomo a cui il centrodestra si è affidato per riprendersi l’Italia, il secondo è il playmaker a cui la Varese del basket si è affidato per poter sognare una stagione diversa rispetto a quella che sembrava.

/>Ma parliamo di Bologna, perché se inizio a parlare di basket poi non la smetto più. Cos’è successo ieri a Bologna? Semplice, nella sua grandiosità: c’è stato il passaggio di testimone tra il vecchio e il nuovo, tra il passato e il futuro, tra Berlusconi e Salvini. È stato un momento epocale, uno di quei momenti di cui si parlerà ancora e ancora, ed è stato bellissimo esserne testimoni. Berlusconi è salito sul palco a parlare e lui, fenomeno comunicativo senza pari, non si rendeva conto che la piazza rumoreggiava e si stava ribellando. Non lo seguiva più, non lo ascoltava, non lo voleva: chiedeva il nuovo, chiedeva Matteo Salvini. E io spero che il Cavaliere abbia l’umiltà di capire che è arrivato il momento di farsi da parte e che dovrà dare una mano a Matteo. Ma allo stesso tempo sono certo che l’abbia già capito, perché alla fine Berlusconi è tornato sul palco proprio per incoronare Salvini e per lanciarlo come nuovo leader del centrodestra.
Cos’è rimasto del pomeriggio bolognese? L’idea, anzi la convinzione,che ci sia un’Italia buona che non ne può più di un governo di incapaci tutto preso a vendere fumo. Renzi ci parla di crescita, di passi avanti, ma si guarda bene dal dirci che tutta l’Europa sta crescendo e sta crescendo molto più velocemente di noi. L’Europa sta crescendo grazie a Draghi e alle sue politiche, grazie al rapporto tra Euro e Dollaro, grazie alla benzina che costa meno, grazie a una serie di congiunture favorevoli e pure fortunate. Ma gli altri paesi corrono, noi camminiamo: e il nostro presidente del Consiglio fa festa.
Ma non solo, signori. Matteo Renzi sta facendo piazza pulita di ogni traccia di democrazia e di libertà. Vi faccio un esempio, tanto per chiarire. Sergio Chiamparino è un galantuomo, un signore, uno di cui sono orgoglioso di essere amico. Ecco, Chiamparino è stato uno dei pochi ad avere avuto il coraggio di alzare la testa, di ribellarsi e di dire che c’era qualcosa che non andava. Uno dei pochi che ha avuto il coraggio di farsi da parte e di dimettersi. Ecco, dopo le sue dimissioni Chiamparino è stato costretto a fare marcia indietro, a dire “tutto va bene”, ad adeguarsi da un personaggio che si impone e che impone. Ed è un peccato, perché tanta gente avrebbe tante cose da dire al di là del colore e del credo politico di ognuno.
Ecco cos’ho visto, a Bologna. Ho visto il futuro, ho visto la rabbia trasformarsi in passione, ho visto il lato bello della politica: quello per cui “vale la pena di…”.
Cambiano gli interpreti, insomma, ma resta intatta la voglia di difendere il nostro Paese: la nostra storia, la nostra civiltà, il nostro futuro. Questa, questa e nient’altro è la cosa che conta per davvero.
E adesso, fatemi tornare a parlare di basket: perché questo Ukic è forte per davvero. Se riuscissimo a convincerlo a restare qui, la nostra stagione cambierebbe faccia. Sì: Ukic come Salvini.