– Il Comune di Morazzone mette in mora lo Stato, al quale chiede i fondi che deve ancora versare all’amministrazione. Paventando, nel caso in cui Roma non dovesse saldare il conto, di passare alle vie legali.
Questa l’iniziativa del sindaco , segretario provinciale della Lega Nord, che non vedendo arrivare i soldi dovuti, ha deciso di usare le “maniere forti”.
«I 4.400 morazzonesi pagano più di 12 milioni di euro di imposte allo Stato centrale e sul territorio, quest’anno, il ministero ha deciso di ristornare l’irrisoria cifra di 600mila euro – dice Bianchi – cosa già di per sé sufficiente per alzare barricate contro questo trattamento».
«Tuttavia lo Stato, ad oggi, di quella cifra ha pagato solo cinquemila euro e la rimanenza di 595mila euro non accenna a vedersi sul conto corrente. Oltretutto, al Ministero nessuno sa nulla, come da buona prassi romana».
«Da oggi – prosegue – passiamo ai fatti ed abbiamo scritto una raccomandata in cui mettiamo in mora lo Stato, come un qualsiasi soggetto che ha un debito nei nostri confronti. Se entro 7 giorni non avremo risposte, passeremo alle vie legali per recuperare il nostro credito, valutando anche forme di compensazione».
«Non si può compensare tra Enti Pubblici: bene, ma si potrebbe anche non pagare una somma di circa 140 euro/pro capite che sono una enormità».
Dopo la cacciata di Equitalia avvenuta nel 2012 senza provocare contraccolpi e rimpianti, nasce la volontà del Comune di Morazzone di proseguire nella “resistenza fiscale” mettendo in mora lo Stato e nello specifico il Ministero dell’Economia.
Ritenendo la misura ormai più che colma, con i cittadini che si sentono schiacciati dal peso delle tasse che poi vengono utilizzate per pagare strutture di richiedenti asilo tecnicamente clandestini, si aggiunge la beffa per gli Enti locali.
«Se questi soldi non arriveranno – prosegue il sindaco Bianchi – non accetteremo di utilizzare il nostro fido bancario e pagare interessi per una negligenza del Governo: invece non pagheremo l’Iva su fatture».
«Un sindaco ha il dovere di fare gli interessi delle finanze locali e saltare oltre il fossato,
anche se questo è profondo: noi ci adopereremo per farlo». Bianchi sottolinea che tutti i comuni sono nell’analoga situazione e la Lega Nord organizzerà una riunione di coordinamento e di valutazione del tema tra tutti i sindaci.
E gli altri borgomastri leghisti? Appoggiano in pieno la battaglia di Bianchi.
«Una decisione giusta – commenta il sindaco di Varese – Ormai è chiaro che questo Governo non ha a cuore gli enti locali. Anzi, sta portando avanti una politica che li mette sempre di più a rischio. Se nel caso di Varese, nonostante i mancati trasferimenti, non abbiamo problemi di cassa, la situazione per i piccoli comuni è invece drammatica».
E della stessa idea il sindaco di Samarate .
«Nel nuovo mandato ho deciso di tenere anche la delega al Bilancio – dice Tarantino – Una scelta precisa dal momento che i comuni sono sempre più vessati. Non conosco il caso specifico di Morazzone, ma siamo tutti nella stessa situazione di incertezza».
«Ne inventano una ogni giorno. La contabilità dei comuni sta diventando sempre più complicata, e ogni volta per chiudere il bilancio bisogna fare un’impresa impossibile. Ben vengano queste iniziative, perché è fondamentale fare sentire la voce dei sindaci».