Rosati a un passo dal Genoa Che ne sarà del Varese?

VARESE La clamorosa trattativa per l’entrata di Rosati nel Genoa appare alle battute finali o quasi conclusa: ci sono segnali inequivocabili dai commercialisti interessati, dagli amici intimi liguri dei patron, dalle facce dei dirigenti biancorossi e dei pochi rimasti al Genoa, dal mercato bloccato di entrambe le società. Si colgono soltanto certezze, queste.

1) Antonio Rosati ha tutto il diritto di andare in serie A dopo averci mandato allenatori, giocatori, dirigenti e, per poco, perfino il Varese. Il senso della sfida concesso a tutti gli altri perché non dovrebbe valere per sé? In più non è un varesino, non è Don Chisciotte, né può dipendere all’infinito solo da lui la sopravvivenza o la morte di questa e di qualunque società. Dietro dev’esserci molto altro. Il presidente è libero, è giovane, è ambizioso ed è un uomo come tutti noi e voi: arrivati a un certo punto della vita, abbiamo bisogno di cambiare e ricominciare. In più lui sente il richiamo del suo mare e della Liguria, come noi ascolteremmo e seguiremmo quello del Sacro Monte e dei sette laghi.

2) Enrico Preziosi ha tutto il diritto di andarsene da un ambiente che lo sopporta o lo considera di troppo, se non nemico, e da un club che appare svuotato nell’organigramma prim’ancora che nell’anima perché svuotata è l’anima del suo comandante.

3) Noi abbiamo tutto il diritto di sapere non tanto se Rosati compra il Genoa o ci entra da presidente o vicepresidente (affari suoi), la domanda vera è un’altra: il Varese è in vendita? E, subito dopo: chi lo prende?

4) E abbiamo anche il diritto di farci altre domande: può Preziosi arrivare in biancorosso, scambiandosi di posto con l’attuale patron varesino? («Non prenderò mai più una squadra di calcio finché campo», avrebbe giurato nei giorni scorsi). Resterà l’amministratore delegato Enzo Montemurro, magari come presidente, con un budget da salti mortali e giovani Primavera? Resterà Mauro Milanese con gli agganci giusti e il cuore biancorosso per tentare una salvezza all’ultimo respiro? O qualcuno seguirà Antonio? E la cordata napoletana (che napoletana non è, se vediamo chi ha alle spalle) sarebbe disposta a rilanciare l’acquisto del club dopo la proposta – pare di 4,5 milioni – ritenuta insufficiente da Rosati? O subentreranno altri compratori? Di sicuro, quando le domande superano di gran lunga le risposte, è una brutta storia. Almeno per noi.

 Andrea Confalonieri

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