Ladro di formaggio e tombeaur de femme: la sua vita avventurosa gli è costata ieri mattina una condanna (in realtà si è trattato di una pena patteggiata) a otto mesi e 20 giorni di carcere.
Pena non sospesa visto il lungo elenco di precedenti di questo trentenne marocchino, residente a Tradate, ospite senza lavoro dei familiari. La sentenza di ieri potrebbe però essere soltanto l’inizio. Nello specifico l’accusa costata all’uomo otto mesi e 20 giorni era di rapina impropria. Un colpo abbastanza originare: il marocchino ha tentato di sottrarre 14 chilogrammi di formaggio dal Billa di Tradate. Per la precisione sette chilogrammi e Emmentaler e altrettanti di una toma a media stagionatura.
Difficile passare inosservato tanto che gli addetti alla sicurezza hanno tentato di bloccare il ladro di formaggio che, per tutta risposta, li ha spintonati per fuggire. Questa è la versione valutata credibile dal giudice. Secondo la ricostruzione dell’uomo, invece, lui stava tranquillamente facendo la spesa nel supermercato, con sette chilogrammi di formaggio per mano, quando è stato aggredito da uno degli addetti alla sorveglianza. Dopo la sentenza di ieri sulla testa dell’uomo pende una vicenda ancora più bizzarra. Il 6 gennaio 2013, dopo un lauto pranzo in famiglia, il giovane avrebbe incontrato una bella sconosciuta. Gioco di sguardi e la donna sarebbe caduta ai suoi piedi pregandolo di andare a causa sua per consumare un rapporto intimo.
Al termine del quale, questa la versione del marocchino, lei, già innamorata, si sarebbe rivelata appiccicosa minando la sua libertà di irresistibile scapolo. Lui rude l’avrebbe schiaffeggiata e lei, innamorata ma non tonta, l’ha denunciato (anche se poi ha rimesso la querela). A questo punto le cose si complicano: l’uomo, raggiunto dai carabinieri mandati da lei, avrebbe opposto resistenza scagliando anche una bottiglia contro i militari. Nella colluttazione è partito un colpo di pistola che l’ha raggiunto alla spalla. E anche di tutto questo dovrà rispondere in tribunale.
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