Ruba bottigliette al Jolly E fa una filippica sul razzismo

VARESE «Avete tenuto il mio popolo in schiavitù per secoli e adesso io non posso avere neanche una bottiglia d’acqua?». Così si era rivolto al giudice l’ivoriano di 24 anni fermato dagli uomini della squadra volanti lo scorso 26 marzo in via Dandolo dopo il tentato furto ai danni della Jolly srl, azienda che commercializza bevande.
Quello andato in scena in aula in sede di convalida dell’arresto era stato un vero e proprio show: il ragazzo aveva accusato tutti di razzismo,

aveva insultato i poliziotti al momento del fermo, si era mostrato polemicissimo con il giudice Ottavio D’Agostino. Il pubblico ministero aveva chiesto la misura di custodia agli arresti domiciliari e l’ivoriano l’aveva mal digerito. Quando poi il giudice gli aveva spiegato che il giorno dopo dei poliziotti lo avrebbero prelevato da casa per accompagnarlo in tribunale il ragazzo aveva sbottato con strafottenza: «Io me ne frego di voi, io in tribunale ci vado da solo».
E a quel punto aveva aggiunto, in riferimento al bottino del colpo (bottiglie d’acqua appunto): «Ci avete usato come schiavi per secoli adesso mi negate una bottiglia d’acqua?». Il giudice aveva fissato l’udienza per il 19 aprile (oggi), alla vigilia tra l’altro del compleanno di Hitler (giusto per restare in tema di razzismo vero) e oggi l’ivoriano ladro d’acqua che ha fatto del tema di Django unchained un’arringa difensiva parecchio maldestra è stato condannato a 120 euro di multa e quattro mesi di detenzione.
Nota a margine: l’ivoriano, che in aula pareva un attivista per i diritti civili e per la liberalizzazione del furto di bottiglie d’acqua, non ha tentato il furto da solo. Con lui c’era un minorenne, sempre straniero, al quale l’odierno imputato ha cercato di dare l’intera colpa sostenendo di averlo soltanto accompagnato e di non sapere nulla del furto. Peccato che lo zaino con le bottiglie fosse in mano sua quando la polizia è intervenuta. S. Car.

s.bartolini

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