Marnate «Già da questo pomeriggio ripartiremo con il lavoro». Paolo Bellotti, titolare della Bellotti elettromeccanica con sede in via Kennedy 642, parla con piglio deciso davanti al cancello elettrico che sigilla la sua azienda stimata per l’avvolgimento di motori elettrici: all’interno stanno lavorando i carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Saronno guidati dal maresciallo Salvatore Carrà, i vigili del fuoco di Busto-Gallarate e gli uomini della scientifica. La Bellotti è stata teatro di un incendio doloso nella tarda serata di martedì.
Alle 21.15 alcuni passanti hanno dato l’allarme. E i vigili del fuoco hanno lavorato sino a mezzanotte per sedare il rogo. Rogo assolutamente doloso. Di più: rogo doloso con l’aggiunta di furto. Chi ha appiccato le fiamme, infatti, ha rubato anche diverso materiale tra cui migliaia di fili di rame. «L’incendio è arrivato con il furto – ha spiegato ieri mattina Bellotti – Prima hanno rubato il materiale, poi hanno appiccato le fiamme. E’ chiaramente un dispetto: ma certo noi da questo pomeriggio (ieri,
ndr) riprendiamo a lavorare». Nessun tentativo intimidatorio, perché questo parrebbe l’incendio, ha spaventato Bellotti e i suoi 7 operai che ieri mattina erano sul posto pronti a darsi da fare in mille modi. La ditta va bene e tutti i dipendenti, tra operai e impiegati, seguiranno Bellotti con fiducia.
I danni non sono ancora stati quantificati: si parla di alcuni macchinari distrutti e di capannone e uffici danneggiati. Chi ha appiccato le fiamme ha prima scassinato due porte e poi dato fuoco in tre diversi punti della ditta: negli uffici amministrativi e nel capannone utilizzando delle latte di benzina ritrovate dai vigili del fuoco. E’ il segnale che le bande del rame, materiale saccheggiatissimo ultimamente, si stanno organizzando. E qualcuno, dall’accento straniero, avrebbe chiesto qualche giorno fa di ritirare del rame dismesso. Bellotti avrebbe risposto no preferendo, giustamente, smaltire regolarmente il metallo. «E adesso – spiega il titolare – sono arrivati il furto e l’incendio. Non ho mai subìto minacce ma qui c’è un messaggio chiaro». Che non pare spaventarlo: niente rame regalato a nessuno, massima collaborazione con gli inquirenti e, naturalmente, lavoro ripreso subito.
Simona Carnaghi
f.artina
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