– Rubate 30 arnie in via Friuli: apicoltore di Azzate denunciato per ricettazione dagli agenti del comando di polizia locale di Varese. Recuperati alcuni mielai: ma il furto causa la morte di centinaia di api.
È un giallo intricato e in parte risolto quello che ha visto un apicoltore di Varese bloccare, intorno alle 17 dell’altro ieri, una pattuglia della polizia locale impegnata in un servizio di controllo in via Friuli. L’uomo ha spiegato agli agenti di aver subito un furto: qualcuno gli aveva rubato 30 mielai, per un valore economico complessivo pari a 4.500 euro. L’apicoltore aveva controllato le arnie domenica scorsa ed era tutto a posto. L’altro ieri ha scoperto di essere stato derubato.
L’uomo tra l’altro ha spiegato che era già stato vittima nei mesi scorsi di furti analoghi. Le indagini partono serrate. Gli agenti controllano anche i canali di vendita di miele online e notano un dettaglio interessante. Un apicoltore di Azzate, che sino a pochi giorni prima lamentava di essere rimasto senza miele, aveva improvvisamente messo in vendita dall’oggi al domani 250 chili di miele d’acacia. Impossibile produrre una simile quantità del prezioso alimento in poche ore.
Gli agenti hanno così deciso di eseguire un controllo. Arrivati dall’apicultore i vigili hanno immediatamente notato un piccolo autocarro posteggiato nella proprietà i cui pneumatici coincidevano con le tracce lasciate dal mezzo utilizzato per rubare le arnie in via Friuli. Tracce che gli agenti avevano subito rilevato. Entrati nell’azienda di Azzate gli agenti hanno trovato subito alcuni mielai sospetti. Che appartenevano all’apicoltore di via Friuli. Le arnie erano tutte marchiate, ma che erano state rubate alcune settimane fa. Non durante l’ultimo furto. L’apicoltore azzatese non ha saputo dare spiegazione convincenti. Quando gli agenti gli hanno chiesto come mai avesse quei mielai rubati l’uomo ha confusamente parlato di uno scambio di materiali tra apicoltori senza però dire chi gli avesse dato quelle arnie. L’apicoltore azzatese è stato quindi denunciato per ricettazione. Le arnie rubate sono state messe sotto sequestro.
Tra l’altro durante il furto moltissime api sono state uccise. L’apicoltore derubato ha infatti spiegato che il furto di mielai, oltre al danno economico patito dal derubato, causa anche un grave danno ambientale. Lo spostamento delle arnie senza le dovute precauzioni, infatti, uccide centinaia dei preziosi insetti distruggendo un piccolo patrimonio naturale. Si indaga adesso per risalire al responsabile dell’ultimo furto ai danni dell’apicultore di via Friuli. Nel mirino degli agenti ci sono, naturalmente, tutti gli apicoltori della zona.
Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti è che i ladri possano essere sempre gli stessi e che abbiano già dei canali di vendita aperti per piazzare i mielai sottratti. Sono furti su commissione, in sintesi. Tra l’altro la refurtiva è così particolare da poter essere destinata esclusivamente ad altri apicultori.