Befana amara a Cuvio: lunedì notte, infatti, alcuni ladri hanno saccheggiato le statue dello storico presepe degli Alpini che da almeno un trentennio, in questo periodo dell’anno, impreziosisce il piazzale davanti alla chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo. Qui, incuranti del giorno di festa e del significato dell’allestimentto, qualcuno ha visto bene di rubare cinque statue: quella della Madonna, Gesù Bambino e i tre Magi.
Ma è probabile che il bottino sia ancora più cospicuo visto che da una disamina più approfondita sembra che siano stati asportati anche alcuni pastori. I ladri sacrileghi, dopo aver rubato le statue, di grandi dimensioni, se la sono filata molto rapidamente senza essere notati da nessuno. Hanno rapidamente abbandonato piazza IV Novembre, ma i carabinieri della stazione di Cuvio hanno subito dato impulso alle indagini per tentare di chiarire i contorni di una vicenda assurda che ha lasciato di stucco un’intera comunità, a partire dal parroco don .
Il sacerdote è rimasto basito, tanto da far fatica a credere a ciò che è successo in paese: «Sono davvero episodi incresciosi – tuona il parroco – fatti che indubbiamente preoccupano perché non c’è rispetto neppure verso dei simboli religiosi. È un presepio molto antico, oltre che pregevolissimo. È successo nella notte, la mattina dopo ci siamo accorti che diverse statue erano state portate via. Le statue dovevano essere spostate ma non c’erano più». Il parroco, però, è molto preoccupato per possibili nuovi episodi che potrebbero verificarsi in paese: «In questi giorni – sottolinea il sacerdote – in chiesa è esposta la statua del Bambin Gesù. A questo punto dopo quello che è successo c’è il timore che qualcuno possa rubare anche quella. Così ho chiuso la chiesa che verrà riaperta solo durante le funzioni religiose in modo da evitare rischi».
Ma il parroco non si è arreso all’idea che la comunità debba fare a meno del suo presepio: «Credo che i responsabili siano dei ragazzi – dice – non credo possano essere stati degli adulti. Si è trattato probabilmente di una bravata, ma gravissima. Il mio auspicio è che ce le facciano ritrovare in qualche modo perché un fatto del genere non è accettabile». «Gli alpini – dice il sacerdote – hanno subito sporto denuncia in caserma dai carabinieri». Gli investigatori stanno raccogliendo tutti gli elementi necessari per risolvere il “giallo”, ma per il momento dei ladri non c’è traccia. «Non ci sono parole – conclude don Giovanni – forse si è trattato di un dispetto ma c’è poco altro da aggiungere. Siamo tutti dispiaciuti».
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