Mosca, 29 mar. (Apcom-Nuova Europa) – I servizi segreti russi hanno identificato uno dei complici che avrebbero aiutato le donne kamikaze responsabili degli attentati alle fermate della metro di Mosca, Lubianka e Park Kulturi: a carico di un uomo dal cognome russo, Mataev, è già stata formulata l’accusa di favoreggiamento. In base agli elementi raccolti grazie alla videosorveglianza, i complici delle responsabili sarebbero due donne e un uomo. Pare che le due donne abbiano dato il segnale alle attentatrici suicide attraverso il telefono cellulare. Le videocamere installate nei vagoni della metropolitana hanno permesso di definire il loro aspetto.
Una donna avrebbe intorno ai 25 anni, slava, vestita con una sciarpa blu, gonna e giacca viola. L’altra avrebbe intorno ai 40 anni, scialle lavanda, giacca nera e gonna bianca e portava una grossa borsa. L’uomo ha intorno ai 30 anni, altezza 180 cm, vestito di scuro. Sulla testa, berretto da baseball scuro. Piccola barba.
Presso la stazione della metropolitana “Park Kultury”, sono stati rinvenuti la testa e gli arti della kamikaze: una giovane donna di età compresa tra 18-20 anni, tipo caucasico, viso e occhi castani. Secondo dei testimoni, 20 minuti prima l’attacco alla stazione “Lubianka”, nella metropolitana sono state viste tre donne musulmane sospette. Erano vestite con giacche, sciarpe e gonne lunghe. Una di loro nella lobby si è messa in ginocchio e ha pregato.
Gli agenti di polizia hanno fatto inoltre notare che la bomba “potrebbe essere esplosa per errore: è possibile che l’obiettivo dei terroristi fosse un’altra stazione della metropolitana”. Mentre alla fermata della metro “Lubjanka”, continua l’evacuazione dei corpi e l’identificazione delle vittime, ma non ci sono dettagli sulla responsabile dell’esplosione. Nelle prime ore dopo l’esplosione alla stazione della metropolitana “Lubjanka”, sono circolate voci su altre esplosioni nelle stazioni di “Prospekt Mira” e “Komsomolskaya”, ma questi dati non sono stati confermati.
Cgi
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