Mosca, 24 gen. (TMNews) – Trentun morti e 130 feriti all’aeroporto di Domodedovo, e Mosca ripiomba nell’incubo del terrorismo kamikaze. Una violentissima esplosione oggi nello scalo di Domodedovo – 46 chilometri a sud del centro della capitale russa – ha fatto una strage nella zona degli arrivi internazionali e secondo gli inquirenti non vi sono molti dubbi: si è trattato dell’azione di un attentatore suicida, che ha fatto esplodere un ordigno della potenza equivalente a 5 chilogrammi di tritolo,
riempito di schegge metalliche. L’onda d’urto dello scoppio e i frammenti di metallo hanno colpito la folla che si accalcava come di prassi nella sezione degli arrivi internazionali, seminando morte e panico. Fonti della polizia hanno ipotizzato anche lo scoppio di una bomba dentro un bagaglio, ma per ora quella dell’attentatore suicida – probabilmente di origine Nord Caucasica – sembra prevalere. Qualcuno assicura anche di aver udito due esplosioni e quindi non viene escluso neppure che vi sia stato più di un terrorista.
L’Ambasciata italiana e il Consolato generale a Mosca hanno subito avviato verifiche dell’eventuale presenza di
italiani tra le vittime. I voli dall’Italia non arrivano in questo scalo, ma in quello di Sheremetevo, tuttavia non è ovviamente possibile escludere a priori la presenza di connazionali anche a Domodedovo.
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Orm
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