Mosca, 13 mag. (Apcom-Nuova Europa) – Il presidente russo Dmitri
Medvedev ha firmato un decreto – che sancisce la strategia di
sicurezza nazionale fino al 2020 – dove non si esclude “l’uso
della forza” a fronte della “lotta per le risorse” qualora siano
violati “i confini della Federazione russa e i confini dei suoi
alleati”. Oltre ad avvertire che la “capacità di mantenere la
stabilità regionale e globale in Europa si riduce in maniera
significativa, con la dislocazione di un sistema globale di
difesa missilistica degli Stati Uniti d’America”. Un monito
indiretto a Usa e Nato. Ricordando che il momento è complicato, e
che, per i suoi effetti, “la crisi finanziaria globale può essere
paragonabile ai danni provocati da un ampio ricorso alla forza
militare”.
Il documento in 112 punti mette nero su bianco tutte le linee da
seguire su Difesa, Politica internazionale e interna. Con
“l’obiettivo di un consolidamento degli sforzi degli organi
esecutivi federali, statali, enti pubblici, organizzazioni e
singoli individui al fine di garantire la sicurezza nazionale”.
Dal Cremlino si ricorda che “la Russia ha superato gli effetti
in politica e in economia della crisi della fine del XX secolo,
arrestando la caduta del livello e della qualità della vita dei
cittadini russi, sotto la pressione del nazionalismo, separatismo
e terrorismo internazionale, evitando il discredito
costituzionale, preservando la sovranità e l’integrità
territoriale”. Mosca ha dunque “riacquistato la capacità di
migliorare la sua competitività e il perseguimento degli
interessi nazionali, come un elemento chiave di un soggetto
emergente delle relazioni internazionali multipolari”.
Nel documento si auspica a una “politica del governo di difesa
nazionale, statale e di pubblica sicurezza, lo sviluppo
sostenibile, adeguate condizioni interne ed esterne. Creando i
presupposti per il rafforzamento della sicurezza nazionale e per
consolidare il diritto”. Tra le priorità nel business, “un
aumento degli investimenti nell’economia nazionale”. Oltre a un
appello a far “rivivere i valori tradizionali, la spiritualità,
la dignità legati alla memoria storica”. E nella Russia futura,
teorizzata nel documento, dovranno convivere “unità di culture
inter-etniche del popolo multinazionale della Federazione russa”
e “il patriottismo”.
Questa strategia è “il documento di base per la pianificazione
dello sviluppo di sistemi atti a garantire la sicurezza nazionale
della Federazione russa”. E l’obiettivo principale “è creare e
mantenere le forze di sicurezza nazionali sia interne che
esterne, in un ambiente favorevole alla realizzazione di priorità
strategiche nazionali”. Tra i punti cardine: la “sicurezza
nazionale”, “interessi nazionali della Federazione Russa”; un
“sistema di sicurezza nazionale”.
Cgi
MAZ
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