Mosca, 7 ago. (Ap) – Un densa cappa di fumo avvolge la capitale russa, tanto da ostacolare ancora il traffico aereo: la gran parte dei voli diretti a Mosca è stata deviata su altri scali e molti in partenza sono stati rinviati. La concentrazione di monossido di carbonio nell’aria, sei volte superiore alla media, costringe i cittadini moscoviti in strada ad indossare mascherine anti-smog. La visibilità è ridotta a poche centinaia di metri.
Intanto, per tentare di contenere l’emergenza incendi nella parte centrale del Paese, il governo russo si appella ai volontari. La situazione, che le autorità descrivono come “complicata” per le regioni moscovita e di Nizhni Novgorod (500 chilometri a Est della capitale), appare per molti versi drammatica.
L’ondata eccezionale di calore che attanaglia Mosca da un mese ha provocato un’impennata dei decessi a luglio: il 50% in più rispetto allo stesso periodo del 2009, hanno riferito i servizi anagrafici. Concretamente, si ritengono collegabili alla canicola quasi 5.000 morti in più. La colonnina di mercurio nella capitale russa è fissa attorno ai 40 gradi da oltre una settimana e l’afa peggiora la qualità dell’aria, su cui grava anche il fumo esalato dalle torbiere in fiamme tutto attorno alla città. I metereologi prevedono che solo martedì prossimo la capitale si libererà – almeno in parte – di questa terribile cappa fumosa.
Assieme alla regione di Mosca, altre sette restano in stato d’emergenze per gli incendi boschivi, costati finora la vita a 52 persone. Il ministero delle Situazioni di Emergenza ha lanciato un appello ai cittadini, affinchè si offrano come volontari, come hanno già fatto nei giorni scorsi 1.500 persone.
Fcs/Orm
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