Mosca, 8 nov. (TMNews) – La ‘Bolshoi mania’ continua a spopolare a Mosca, dopo la fine del restauro del principale teatro della capitale russa, durato 6 anni e la discussa ‘prima’ dello scorso 28 ottobre. Una mostra, firmata da uno dei fotografi più importanti in Russia, Vladimir Fridkes si è tuttavia rivelata “l’arma segreta” più inattesa: fotografie scattate sei anni fa, riportano le lancette dell’orologio a 10 giorni prima dell’inizio della tanto necessaria riparazione.
Per molti sono la prova storica e il simbolo del disperato bisogno di un lifting radicale che il Bolshoi aveva in epoca post sovietica. Ma l’aspetto più divertente dell’opera di Fridkes è la visione del teatro come “un’organismo”, dove dalle balleirine agli usceri, ognuno è parte indispensabile per il perfetto funzionamento della macchina.
L’esposizione apre domani al MAMM, il museo delle arti multimediali diretto da Olga Sviblova. Le foto sono state pubblicate anche da Vogue Russia e fanno già parte della storia del teatro, che fin dai suoi inizi con Caterina la Grande, era destinato a diventare il palcoscenico più importante di Russia, trampolino per le opere di Glinka e i balletti di Tchaikovsky. Il restauro ha riportato indietro il fasto e la magnificenza imperiale degli interni e l’acustica unica nel suo genere.
Cgi
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