Mosca, 8 nov. (Apcom-Nuova Europa) – “E’ ora che i giornalisti in Russia siano difesi. Le autorità sono direttamente responsabili per la sicurezza del lavoro di media nel Paese”. Il quotidiano Kommersant, la testata per cui lavora il reporter Oleg Kashin, aggredito venerdì sera a Mosca, pubblica oggi un appello al presidente Dmitri Medvedev nel nome della libertà di stampa e dei troppi crimini contro giornalisti mai risolti in Russia, a cominciare dall’assassinio di Anna Politkovskaya, già quattro anni fa. “Il risultato è che un giornalista in Russia è un bersaglio facile, efficace e del tutto sicuro”, si legge nella lettera aperta al capo del Cremlino, firmata – al momento della stampa del numero odierno di Kommersant – da 586 giornalisti e 497 “cittadini di altre professioni”.
Kashin, intanto, è stato messo in coma farmacologico in seguito alle gravi ferite inferte da due aggressori, che lo hanno pestato a sangue senza rubare niente, davanti alla sua abitazione di Mosca. Il giornalista copriva sia attività della presidenza che manifestazioni dell’opposizione. I colleghi ora chiedono che venga fatta luce sull’accaduto, perchè “il giornalismo è anche un indicatore dello stato della società di un Paese”, cita il testo pubblicato sul sito Openspace.ru per chi voglia firmare.
La raccolta delle firme è cominciata ieri nel centro di Mosca, durante un raduno di oltre 100 giornalisti, convenuti davanti alla sede centrale della polizia per chiedere un’indagine seria sul caso Kashin.
Orm
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