MILANO – La Procura generale di Milano ha depositato la sua requisitoria per chiedere la consegna agli Usa, sulla base degli atti della richiesta di estradizione, di Artem Uss, l’imprenditore russo e figlio del governatore di una regione siberiana, bloccato il 17 ottobre, su mandato d’arresto internazionale, all’aeroporto di Malpensa mentre stava per prendere un volo per la Turchia.
E’ accusato, assieme ad altre 6 persone, di contrabbando di tecnologie militari dagli Stati Uniti alla Russia e di petrolio dal Venezuela a Cina e Russia, elusione delle sanzioni e riciclaggio per milioni di dollari. Intanto, in attesa che si concluda il procedimento sull’estradizione con la decisione dei giudici, si è discussa davanti alla quinta penale d’appello (presidente Fagnoni) l’istanza di domiciliari avanzata dagli avvocati Vinicio Nardo e Fabio De Matteis, legali del russo che si trova in carcere a Busto Arsizio da oltre un mese. Oggi l’imprenditore, che si è presentato davanti ai giudici, ha letto delle lunghe dichiarazioni per difendersi.
E se in una “lettera del Dipartimento di giustizia Usa si dice che si sarebbe allontanato dal luogo dei presunti reati ascritti, ossia New York”, Uss ha detto di non essere “mai stato a New York”. “Sono stato 25 anni fa a San Francisco, quando avevo 14 anni”, ha spiegato.
L’avvocato Nardo ha anche evidenziato che “c’è stata una certa ingerenza, perché non so se capita spesso che procuratori stranieri scrivano ai procuratori italiani, come in questo caso”. Il pg Giulio Benedetti, oltre a depositare la requisitoria favorevole alla consegna, ha dato parere negativo ai domiciliari e i giudici decideranno nei prossimi giorni.