MILANO – Ultima udienza stamani, davanti alla Corte d’Appello milanese, per Artem Uss, imprenditore russo e figlio del governatore di una regione siberiana bloccato il 17 ottobre scorso, su mandato d’arresto internazionale dell’autorità giudiziaria di New York, all’aeroporto di Malpensa e ora ai domiciliari a Milano. I giudici (Nova-Barbara-Arnaldi) si sono riservati e dovranno decidere se dare il via libera alla richiesta di estradizione presentata dagli Usa e sulla quale ha dato parere favorevole la Procura generale del capoluogo lombardo.
Nell’udienza odierna si è discusso in relazione ai chiarimenti, richiesti dalla Corte e forniti dagli Stati Uniti, sull’eventuale trattamento carcerario che sarà disposto nei confronti di Uss. Si tratta di un caso delicato, data la situazione geopolitica attuale, con la guerra in Ucraina in corso, come precisato nelle stesse informazioni degli Usa. La Procura generale, rappresentata in aula dalla procuratrice Francesca Nanni, ha spiegato che il quadro geopolitico, però, non deve influire sulle condizioni detentive del 40enne.
Le autorità americane accusano Uss e altre persone di contrabbando di tecnologie militari dagli Stati Uniti alla Russia e di petrolio dal Venezuela a Cina e Russia, elusione delle sanzioni, frode bancaria e riciclaggio per milioni di dollari. Per la difesa, coi legali Vinicio Nardo e Fabio De Matteis, a carico dell’imprenditore viene contestata negli atti solo una compravendita di beni, il petrolio venezuelano sotto embargo, e c’è da capire se questa condotta possa essere considerata un reato nella normativa italiana. Questione che dovranno affrontare i giudici. Se dessero l’ok all’estradizione la difesa, comunque, potrà fare ricorso in Cassazione. Se verrà respinta l’istanza degli Usa le stesse autorità americane e la Procura generale potranno ricorrere. Uss si è sempre dichiarato innocente e ha chiesto di essere consegnato alla Russia. Su di lui, infatti, pende anche una richiesta di estradizione di Mosca, arrivata in Italia a novembre, per una non meglio precisata accusa di riciclaggio.