L’azienda irlandese ha annunciato che tutti i viaggiatori che hanno subito un disservizio in seguito alla cancellazione dei voli, potranno usufruire di un “mezzo di trasporto alternativo” per raggiungere la destinazione prevista.
Non si tratta di un volo sostitutivo, ma di un “treno, un autobus o un’auto a noleggio”. L’opzione sarà offerta nei casi in cui la compagnia irlandese non sarà in grado di sostituire il volo cancellato con un altro volo sui suoi aerei o su una delle sue sette “linee associate”.
Non solo la compagnia irlandese continua a non pagare le spese correlate al disagio causato dalla cancellazione dei voli, come vitto e alloggio, ma ora propone questa imbarazzante iniziativa, che tra le altre cose, viola le direttive espresse dalla Civil Aviation Authority, per cui bisognerebbe ricollocare i passeggeri su voli analoghi di altre linee aeree.
I disagi per i consumatori sembrano non avere fine.
Ci troviamo dinanzi al più grande disagio della storia dei trasporti aerei ed è estremamente difficile pensare ad una modalità di gestione adeguata, ma sicuramente questa non può essere una soluzione.
Durante un incontro tenutosi tra Enac e Associazioni Consumatori sono state esposte le criticità emerse rispetto ai diritti tutelati dal regolamento comunitario riguardo alla tutela del consumatore in materia di risarcimento danni.
E’ emerso quanto il rapporto consumatore/azienda sia complicato e poco trasparente:
Vi è un’insufficienza di riscontri sia on line sia dal front office, con grave disinformazione, in particolare, via chat. Il meccanismo di contatto, innanzitutto, avviene solo tramite chat box. Il consumatore può attendere anche ore per veder soddisfatta una propria richiesta, ma Ryanair falsa costantemente i dati, riducendo i tempi e modificando le chat. Quando i consumatori richiedono un rimborso, la società lo nega, e nonostante esista un regolamento Europeo ben definito, ai consumatori vengono propinate regole inesistenti.
Il rimborso, come prevede la normativa, deve essere elargito entro 7 giorni di calendario, mentre Ryanair considera 7 giorni lavorativi, prolungando così i termini.
In caso di ritardo o cancellazione del volo, l’azienda irlandese nega il risarcimento degli ulteriori danni; Ryanair è tenuta a restituire non solo il costo del biglietto, in quanto la normativa europea prevede indennizzi e restituzione del danno supplementare.
Vista la situazione di criticità in seguito alla cancellazione dei voli, alcuni viaggiatori hanno dovuto per necessità acquistare un ulteriore biglietto, ma si sono ritrovati dinanzi un’amara sorpresa: non solo un numero esorbitante di voli è stato cancellato, ma i costi dei biglietti sono aumentati vertiginosamente.
È emersa, più in generale, la resistenza dell’azienda a risarcire tutti i consumatori danneggiati.
Si ricorda inoltre, che per presentare il reclamo è necessario allegare:
1. Dati del volo cancellato (conferme via mail; tagliando indicante il n. del volo);
2. Spese sostenute in conseguenza della cancellazione (voli alternativi, alberghi, taxi);
3. Eventuali precedenti reclami inviati alla compagnia;
4. Fotocopia documento d’identità.