Rabat, 14 dic. (Apcom) – La vicenda della militante saharawi, Amintatou Haidar, che da 29 giorni è in sciopero della fame a Lanzarote, nelle Isole Canarie, è “un complotto sistematico, metodico, ordito dall’Algeria”. Lo ha dichiarato il ministro della Comunicazione del Marocco, Khalid Naciri.
“Il timing è significativo”, ha aggiunto Naciri, in un colloquio telefonico. “L’Algeria è in posizione di debolezza rispetto al piano di autonomia messo in opera dal Marocco per il Sahara Occidentale e che è stato ben accolto dalla comunità internazionale”. Il caso di Haidar è una “strumentalizzazione odiosa”, ha proseguito Naciri, che è anche portavoce del governo marocchino.
“L’Algeria crede di aver trovato un filone per attirarsi la simpatia dell’opionione pubblica internazionale”, sulla frontiera algero-marocchina. “Non possiamo assumere la responsabilità di un dossier, di un complotto sistematico, metodico, ordito dall’Algeria. Quando è troppo, è troppo”, ha affermato Naciri in risposta a una domanda sull’atteggiamento che Rabat intende assumere sulla vicenda Haidar.
“Il Marocco e la Spagna sono vittime di un piano machiavellico e noi siamo rattristati, desolati, di constatare che hanno cercato di manipolare l’opinione pubblica internazionale su questo affare”, ha detto.
Haidar è stata espulsa il 14 novembre dal Sahara occidentale dalle autorità marocchine, che accusa di averle ritirato il suo passaporto marocchino, e ha iniziato lo sciopero della fame due giorni dopo all’aeroporto di Lanzarote. Secondo Rabat, si è rifiutata di “compiere le formalità abituali di polizia e ha disconosciuto la sua nazionalità marocchina” al suo arrivo il 13 novembre a Laayoune, principale città del Sahara occidentale.
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