«Saldi, aspettative buone. Ma noi vorremmo abolirli»

I commercianti di Gallarate fiduciosi per la campagna di fine stagione al via oggi. Elena Macchi: «Ora di cambiare: a dicembre clienti con più budget»

GALLARATE – Saldi, perché non ribaltare tutto? Nessuna attesa, nessuna corsa all’acquisto ai primi di gennaio rimandando una spesa che si vorrebbe fare a dicembre, nessun tiro mancino tra colleghi, capaci magari di chiamare i vigili se il dirimpettaio ha esposto in anticipo il cartello “saldi”.

Mentre i gallaratesi si preparano a girare per negozi e vetrine alla ricerca del prezzo più scontato (circa 180 i punti vendita soggetti a saldi in città), c’è chi proporrebbe volentieri un pre-saldo ancora prima di Natale. «Come si fa negli Stati Uniti, ad esempio», dice , giovane store manager della catena Kasanova, vicepresidente del Gruppo giovani imprenditori Confcommercio e referente dei giovani Ascom Gallarate.
«Nel mio settore, il casalingo, non ci sono saldi. Siamo in saldo tutto l’anno,

dunque non parlo per mio interesse – premette – Penso ai colleghi, soprattutto del settore abbigliamento, che dovrebbero poter sfruttare la logica del pre-saldo e applicare sconti anche prima di Natale, così da consentire un maggior numero di acquisti in un momento in cui i clienti comprerebbero oltretutto di più».
Perché, insomma, non stravolgere il saldo a gennaio e consentire una campagna sconto quando la gente ha tempo e disponibilità maggiori di acquisto, tredicesima permettendo? Di fronte all’online che impera anche negli acquisti, con codici sconto fin da novembre che non si chiamano saldi ma di fatto lo sono, e vetrine virtuali su punti vendita anche dall’altra parte dell’Oceano, la referente dei giovani Ascom di Gallarate rimarca l’assurdità di norme addirittura diverse da regione a regione.

«È un protezionismo retrò per chi vuole salvaguardare la propria marginalità, che non aiuta il commercio – dichiara Elena Macchi – Il saldo andrebbe abolito. È inutile avere molto invenduto di cui accelerare la vendita prima della nuova collezione con sconti del 50%. Bisogna lasciare spazio alle idee, con campagne stimolanti e aggressive sul prezzo, per invogliare i clienti prima di gennaio. Ci sarebbero più vendite».
Nel frattempo, le attese sono rosee. «Le nostre aspettative sono positive – afferma , direttore di Ascom Gallarate – Ci attendiamo un incremento tra il 5 e il 10 per cento rispetto all’anno scorso». Il dato su scala nazionale di 346 euro a famiglia spesi in saldi, porterà risultati anche nella città dei Due Galli, dove nel settore moda ci sono 180 negozi soggetti ai saldi. I clienti non dovrebbero farsi attendere, secondo l’associazione di categoria che vuole accogliere «con favore ogni piccolo segno positivo».