Salvatore Borsellino a Varese: “Legalità non è solo rispettare le leggi”

Con questo incontro, Salvatore Borsellino ha cercato di trasmettere ai giovani l'importanza di non confondere il rispetto delle leggi con il vero significato di legalità (foto dalla pagina Facebook ufficiale)

VARESE – Ieri mattina Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo ucciso nella strage di via D’Amelio il 19 luglio 1992, ha incontrato gli studenti del liceo scientifico Ferraris di Varese per parlare di legalità e giustizia. In un intervento appassionato, Borsellino ha voluto prima di tutto discutere sul concetto di “legalità”, portando gli studenti a riflettere sul suo significato profondo.

«Molto spesso questa parola è stata usata come uno schermo per nascondere cose che con la vera legalità hanno ben poco a che fare», ha dichiarato Borsellino, introducendo il tema della sua riflessione. Ha proseguito, ricordando come il rispetto delle leggi non equivale sempre a legalità: «Se per legalità si intende rispettare le leggi, allora durante il regime fascista sarebbe stato legale rispettare le leggi razziali».

Borsellino ha poi sottolineato che la vera legalità non si trova nel semplice rispetto della legge, ma nei principi della Costituzione italiana, che nacque come risposta al Ventennio fascista e alle sue atrocità. Ha infine messo in guardia contro i tentativi di riscrivere la storia, in particolare sulla strage di via D’Amelio, che, secondo lui, non deve essere ridotta a un episodio isolato legato ai traffici di mafia, ma rientra in un disegno più ampio che richiama la stessa strategia della strage di Capaci.

Con questo incontro, Salvatore Borsellino ha cercato di trasmettere ai giovani l’importanza di non confondere il rispetto delle leggi con il vero significato di legalità, che va al di là delle norme scritte, radicandosi nei valori fondamentali della nostra Costituzione.