Salvatore Furia, 100 anni di visione tra scienza e natura

Il Comune di Varese celebra il centenario del meteorologo e ambientalista con eventi, testimonianze e intitolazioni

A cento anni dalla nascita di Salvatore Furia, il Comune di Varese rende omaggio al visionario che ha saputo coniugare scienza, ecologia e poesia. La celebrazione avrà inizio mercoledì 20 novembre alle 21 presso il Salone Estense con la cerimonia di assegnazione del Premio Ecologia Città di Varese, dedicata simbolicamente al professore.

La serata sarà un viaggio nel tempo attraverso racconti, testimonianze e filmati che restituiranno l’incredibile eredità di Furia. Luca Molinari, presidente della Società Astronomica “G.V. Schiaparelli”, e altri ospiti illustri, tra cui il figlio Massimo Furia e il direttore del Centro Geofisico Prealpino Paolo Valisa, ricorderanno i molteplici ruoli del professore: meteorologo, astronomo, educatore, ambientalista e fondatore di realtà cardine come la Cittadella delle Scienze del Campo dei Fiori.

La celebrazione proseguirà sabato 23 novembre con la cerimonia di intitolazione del lido della Schiranna a Salvatore Furia, un gesto simbolico che sottolinea il suo impegno per il risanamento del lago di Varese, oggi tornato balneabile anche grazie alle sue battaglie ecologiche.

“Furia non è stato solo un meteorologo; è stato un precursore che ha acceso i riflettori su temi cruciali come la protezione ambientale, la sensibilizzazione sociale e il volontariato ecologico,” ha dichiarato Nicoletta San Martino, assessora alla tutela ambientale di Varese.

Gli eventi includono anche una mostra fotografica, aperta fino al 23 novembre sotto il porticato di Palazzo Estense, che ripercorre la storia della Società Astronomica e del Centro Geofisico Prealpino. Un’occasione per scoprire come la visione di Salvatore Furia continui a vivere nelle istituzioni e nei giovani volontari che oggi ne portano avanti l’eredità.

Un tributo a un uomo che ha saputo scrutare le stelle per proteggere la terra, insegnandoci a guardare lontano senza mai dimenticare il nostro legame con la natura.