SAMARATE «Sei un’asina, capace solo di rompere le scatole alla gente». Così, nel 2009, un corriere aveva apostrofato una vigilessa, “colpevole” ai suoi occhi, di averlo multato ingiustamente.
L’agente aveva denunciato l’uomo per oltraggio a pubblico ufficiale. Condannato in primo grado, però, è stato assolto in appello. Tra le due udienze, infatti, l’imputato ha offerto un risarcimento di 500 euro: 250 alla vigilessa e altrettanti all’amministrazione comunale samaratese. Entrambi, però, hanno rifiutato. Ma secondo il giudice il risarcimento proposto era congruo rispetto all’offesa e, ritenendo che le parti non abbiano motivato a sufficienza il «no» opposto all’offerta economica, ha prosciolto l’uomo accusato di oltraggio a pubblico ufficiale.
«In questo modo si è creato un precedente», commenta il comandante della polizia locale Edoardo Angotti.
e.romano
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