SAMARATE «Questa è una sanatoria legalizzata di chi ha fatto il furbo». Ecco il decreto che libera i pagamenti da parte della pubblica amministrazione spiegato dal sindaco Leonardo Tarantino.
Questa norma, richiesta a gran voce da tutti i primi cittadini d’Italia, «permette di pagare le forniture in conto capitale fino al 31 dicembre dello scorso anno. Da una prima verifica, noi non abbiamo fatture con questi requisiti».
Per questo il capo della giunta di centrodestra afferma che il provvedimento del governo Monti «è una vergogna. Per come è congegnato è uno schiaffo ai comuni virtuosi». Sì, perché «gli enti locali come Samarate, che hanno rispettato il patto senza ricorrere a metodi artificiosi come lo spostamento dei pagamenti agli anni successivi, sono penalizzati». Non solo: «I comuni che hanno ristrutturato il bilancio, magari aumentando le tasse o vendendo i gioielli di famiglia, come noi con la farmacia di Verghera, sono colpiti».
Nel senso che, non avendo fatture arretrare, non beneficeranno del provvedimento.
Per questo Tarantino spera che il Parlamento, in fase di conversione in legge del decreto, lo modifichi profondamente, nella direzione di alleggerire i vincoli del patto. Permettendo magari a Samarate di utilizzare liberamente i 4 milioni di euro dell’avanzo di amministrazione 2012. Mentre, ad oggi, «questa è una cosa che il decreto non contempla». E il rischio è che tutti questi soldi restino bloccati nelle casse del comune di Samarate. Quando «per rispettare il patto di stabilità, noi abbiamo fatto fare dei sacrifici ai nostri cittadini».
R. Sap.
f.artina
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