MILANO – Ecco le misure messe in atto dal Pirellone presentate ieri dall’Assessore dal Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso durante la conferenza stampa in cui viene illustrata la delibera sugli indirizzi di programmazione, che per la prima volta è stata approvata entro dicembre. Si tratta di un pacchetto di misure con cui affrontare le situazioni più complesse della sanità regionale, che è contenuto nelle “Linee di Programmazione 2023” approvate dalla Giunta, proprio su proposta di Bertolaso.
La complessa situazione della sanità in Lombardia e le misure previste dalla programmazione
Mentre Regione Lombardia affronta problematiche che arrivano da lontano – ammette l’assessore Betolaso – come la carenza dei medici e in attesa che le università ‘sfornino’ i medici che ci mancano, intendiamo rinforzare la rete territoriale. Per questo abbiamo pensato ad ampliare a tutte le ATS il progetto ambulatori temporanei diffusi (CAD) per garantire l’assistenza primaria ai cittadini senza medico di base. Inoltre, abbiamo pensato a misure con cui gestire due fronti urgenti come i pronto soccorso e le liste di attesa.
L’assessore annuncia dunque, come prima cosa, l’ampliamento a tutte le ATS del progetto degli “ambulatori diffusi”, dice “per garantire assistenza ai cittadini che non hanno il medico di base. Ai medici 100 euro per ogni ora svolta in più nei pronto soccorso”. Del resto, anche per il personale non medico ci sarà una attenzione nuova dal Pirellone. Bertolaso rivela infatti che per loro è prossimo “a livello sindacale, un accordo integrativo con cui definire un perimetro entro il quale premiare il comparto”.
Le infinite liste d’attesa
Non possiamo certo nascondere che il problema più cogente e più urgente della sanità lombarda sia quello delle infinite liste d’attesa. Ed è ai primi posti degli obiettivi dell’assessore Bertolaso, che ammette: Il nostro primo obiettivo è stato intervenire sulla lista di oltre 65.000 persone con appuntamento fuori soglia, persone quindi che hanno diritto a una visita specialistica ma hanno trovato disponibilità soltanto a distanza di parecchi mesi. Abbiamo quindi previsto una serie di azioni finalizzate a migliorare la situazione, a cominciare da un’attività di recall dei cittadini. In soli 15 giorni ne abbiamo ricontattati 17.000 per anticipare l’appuntamento nella stessa struttura dove avevano prenotato.
Altri provvedimenti contenuti nelle “Linee di Programmazione 2023” riguardano innanzitutto le visite di controllo, prenotabili direttamente dal medico specialista o di medicina generale, la realizzazione di un CUP unico regionale, per prenotare e programmare al meglio l’offerta sanitaria ambulatoriale, con particolare attenzione per i tempi di attesa delle prestazioni di diagnostica per immagini (come TAC, risonanze magnetiche, mammografie). E ancora, già operativo da gennaio 2023 un cruscotto di sorveglianza e monitoraggio dei tempi d’attesa, agende di prenotazione dalla rete regionale.
Il problema del Pronto Soccorso
Il problema del Pronto Soccorso è oggettivo e per alleggerire la pressione secondo la Regione Lombardia occorre da una parte lavorare sull’accesso, dall’altra sulla gestione dei pazienti una volta ospedalizzati.
Uno strumento è la Centrale Medica Integrata che già gestisce il coordinamento fra tutti i pronto soccorso, ma che può ottimizzare lo smistamento in modo più omogeneo, oltre che cercare di intercettare quei casi che possono essere gestiti a domicilio – dice Bertolaso – Un’altra leva è la gestione dei pazienti ospedalizzati e in particolare i letti subacuti, che vogliamo potenziare. Nell’ottica dei vasi comunicanti, se ci sono posti letto liberi nei reparti, si accorciano i tempi di permanenza nei pronto soccorso.
Le parole di Giovanni Pavesi Direttore Generale della DG Welfare di Regione Lombardia
La nostra è la prima regione in Italia che autorizza i caregiver, compatibilmente con le dimensioni, ad accompagnare nel ‘dopo triage’ il proprio parente. Stiamo cercando di umanizzare sempre di più le cure, aspetto su cui oggi dobbiamo recuperare.
Infine, specifica il DG Pavesi che per i pazienti di età superiore ai 65 anni e anche per tutti i degenti allettati o in barella saranno autorizzati accompagnatori nei pronto soccorso.