ORIGGIO Si è impegnato a convocare per un incontro i rappresentanti della Sanofi – Aventis, il presidente della provincia di Varese Dario Galli, che ieri ha incontrato i sindacati a Villa Recalcati.
Sul tavolo il piano della multinazionale farmaceutica che prevede il trasferimento nello stabilimento di Scoppito, in Abruzzo, della produzione del Maalox e di 130 dipendenti della sede di Origgio.
Un’ ipotesi accolta con un secco “no” dai lavoratori, che nei giorni scorsi hanno organizzato un presidio bloccando per una mattinata i camion davanti ai cancelli.
«Abbiamo esposto a Dario Galli i problemi legati al futuro trasferimento, sia per quanto riguarda i dipendenti, costretti a cambiare regione per evitare di perdere il posto di lavoro, che per quanto riguarda le ripercussioni negative su un territorio già colpito da una pesante crisi occupazionale», spiega Ermanno Donghi, segretario della Filctem – Cgil di Varese, che assieme al collega della Cisl Maurizio Ferrari ha partecipato all’incontro nella sede della provincia. «Galli si è impegnato a chiedere un incontro, nei prossimi giorni, ai rappresentanti della multinazionale – continua – secondo noi non ha senso spostare da nord a sud la produzione svuotando un territorio che per tradizione è la culla del farmaco solo per ragioni di interesse economico. La nostra richiesta è sempre quella che i posti di lavoro rimangano a Origgio».
Fra le proposte dei sindacati, quella di un incentivo da parte della Provincia perché le attività produttive rimangano a Origgio e, se non si dovesse riuscire a evitare il trasferimento, valutare la possibilità di un ingresso di altre aziende nelle strutture di via Europa per salvare i posti di lavoro. Lunedì si terrà un’assemblea fra i dipendenti, per decidere le prossime iniziative di protesta. E’ alta la preoccupazione fra operai e impiegati della storica azienda del farmaco, che fra due anni potrebbero trovarsi costretti a fare le valigie e ad andare a vivere in provincia dell’Aquila.
Per alcuni, la strada potrebbe essere quella di un accompagnamento alla pensione. Per gli altri dipendenti, la cui età media è di 40-50 anni, quella del trasferimento sarebbe una scelta obbligata. È allarme anche per le 25 aziende dell’indotto, che temono una crisi dovuta allo spostamento della produzione del Maalox. Continua intanto il presidio permanente alla Ims di Caronno Pertusella, l’altra azienda del territorio dove è in corso una lunga vertenza sindacale. In questo caso il settore è quello della stampa di cd e dvd per le case discografiche e, a causa della crisi, 132 lavoratori si trovano ora in cassa integrazione.
Hanno ricevuto una lettera di solidarietà da parte del cantautore Francesco Guccini. Ieri la risposta, firmata dal coordinatore dell’Al Cobas – Cub di Varese Antonio Ferrari. «Ti ringraziamo a nome di tutti i lavoratori della Ims e non avevo dubbi sulla tua sensibilità e sul tuo interesse alla lotta dei lavoratori – scrivono – continueremo la lotta rafforzati dalle tue parole e ti terremo informato sulle evoluzioni della vertenza aperta. Non posso non ricordarti che una tua visita al presidio sarebbe sempre gradita».
Andrea Gianni
j.bianchi
© riproduzione riservata