Sanremo/ Caso Lippi, Mazzi: “Non me la sono sentita di fermarlo”


Sanremo, 20 feb. (Apcom)
– Continua la polemica sul caso Lippi e il trio Pupo-Filiberto-Canonici. Durante la puntata di ieri sera il ct della nazionale, la special guest prevista per la loro esibizione, non ha cantato (come invece hanno fatto gli altri ospiti speciali con gli altri artisti, questo era il compito delle special guest) ma si è trattenuto sul palco quasi cinque minuti con il trio enfatizzando il senso “patriottico” del brano. A chi contesta la non validità dell’operazione, che avrebbe avvantaggiato notevolmente il trio in gara rispetto agli altri concorrenti, azzarda una risposta il direttore artistico Gianmarco Mazzi. “Quando Lippi ha iniziato a parlare e Antonella si è rivolta a me – ha spiegato – non me la sono sentita di fermare un’icona italiana, l’uomo che ci ha regalato un sogno. Ero in difficoltà, mi sembrava irrispettoso, non è il suo ambiente ho pensato e ho preferito lasciarlo parlare”.

“E poi – ha aggiunto – non sono un amministratore di condominio – nella puntata di ieri si dava spazio alla capacità creativa degli artisti, io sono rimasto molto colpito dal fatto che loro abbiano potuto coinvolgere Lippi. Ci sono cantanti che sono riusciti a fare grande spettacolo come loro e altri che hanno fatto il minimo sindacale”. Mauro Mazza, direttore Raiuno, ha la “sensazione che ieri più che l’esecuzione con Lippi o la presenza di Lippi i fischi provenienti da una parte dell’Ariston abbiano spinto tanti tifosi a televotare per quel brano”.

I fischi di certo ci sono stati, contro il Trio e anche un po’ contro Lippi, con tanto di coro “Cassano-Cassano”. Su un fatto minore, poi, e cioé che la canzone del trio ieri sia stata eseguita con un testo diverso (riguardo a due strofe), e che questo vada contro il regolamento del festival (il testo ufficiale della canzone deve essere consegnato inderogabilmente entro il 22 dicembre alla Rai), Mazzi ha tagliato corto: “Fa parte della libera rivisitazione della canzone che era consentita per la serata di ieri”.

Gde

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