– «Finalmente Sant’Alessandro ha la sua voce». , con accanto il fratello Armando, lo dice guardando quelle cinque campane che suonano nel bel mezzo della piazza. Piazza intitolata al cavalier , padre di Romeo e e aggiungono i vicini «padre in un certo senso di Sant’Alessandro. L’azienda De molli ha dato lavoro a tutta la nostra comunità».
Una comunità, quella di Sant’Alessandro piccola frazione di Castronno, con più o meno 150 abitanti. Che ieri sono diventati tutti protagonisti di un evento straordinario. Che parte dal 2009. Le cinque nuove campane realizzate in Austria sono infatti l’ultimo tassello di un progetto più ampio.
«Sant’Alessandro aveva una sola campana – spiega , docente dell’Università Cattolica di Milano e presidente della Sant’Alessandro in piazza onlus – Una campana datata 1938. Geltrude, questo il suo nome. Diciamo allora che queste nuove cinque campane faranno compagnia a Geltrude che si sentiva troppo sola». Le campane sono un dono alle nuove generazione, come recita anche la fusione a sbalzo su una di esse.
«Sono un simbolo – racconta , arrivato come tutti gli altri componenti la comunità
per seguire l’inaugurazione alle 10.30 di ieri mattina – Appartengono a tutta la collettività perché nel progetto è stata coinvolto l’intera collettività». Come? Con una consultazione popolare. Una raccolta firme tra tutte le famiglie di Sant’Alessandro alle quali è stato chiesto se dare una voce più potente al campanile di piazza De Molli avrebbe fatto loro piacere. Risultato: un plebiscito, 152 firme a sostegno del progetto. Praticante su quel foglio c’erano i nomi di tutti i capo famiglia di Sant’Alessandro. È tutti, chi più chi meno, hanno fatto una donazione per sostenere il costo delle campane, in tutto 30 mila euro circa.
«La cosa bella – raccontavano ieri mattina in piazza – è stata farci sentire tutti parte del progetto. Tanti non hanno grandi disponibilità finanziarie, soprattutto oggi. E allora la via seguita è stata quella della cifra simbolica: una firma un euro. Tutti abbiamo potuto trovare almeno un euro da versare. Ma quell’euro ci fa sentire tutti comunque coinvolti».
Il progetto si è potuto realizzare grazie alle donazioni delle famiglie de Molli e Magnoni che hanno sostenuto la maggior parte dei costi. «La comunità di Sant’Alessandro merita tutto questo. Questa è casa nostra, di tutti noi», ha spiegato . Mentre Romeo De Molli ha aggiunto: «Qui abbiamo avuto fortuna. Abbiamo lavorato tutti insieme, affrontando momenti buoni o cattivi. Questo è un momento di condivisione della storia di tutti noi».
Nel 2009 partì il progetto di riqualificazione del centro della frazione. «Non senza difficoltà – racconta l’ex sindaco
che ha dato l’avvio al progetto – Ma siamo andati avanti. Se non lo fai non combini niente». Fu prima ricostruito il campanile della chiesa, ormai inagibile e pericolante. Poi fu riqualificata la piazzetta, fu messo mano alle vicine scuole e poi al circolino, punto di ritrovo nel paese. «Le campane chiudono il progetto – conclude Romeo De Molli – Sant’Alessandro ha la sua voce. Ora ci sarà una consultazione popolare per dare un nome alle cinque compagne di Geltrude».